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Cartellini e carattere: l’Hellas Verona firma il primato dell’aggressività in Serie A 2024-25

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Hellas prima tra gialli e rossi e falli commessi
Redazione Hellas1903

Il campionato concluso ha consegnato all’Hellas Verona il poco lusinghiero scettro di formazione più sanzionata della massima serie: 98 cartellini fra gialli e rossi in 38 giornate, primato che ha scalzato Lazio (95) e la sorprendente neopromossa Como (89) dal vertice di questa speciale classifica.

L’elevata quota disciplinare si è accompagnata a 9 espulsioni, record assoluto del torneo secondo i dati ufficiali di Lega Serie A, a riprova di una stagione vissuta costantemente sul filo dell’intensità. Nonostante ciò, la squadra di Paolo Zanetti ha centrato la salvezza con il 14º posto e 37 punti, garanzia di un’altra annata in Serie A.

Quote, immagine e futuro: l’effetto domino dell’aggressività

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Il marchio di squadra “cattiva” attraversa più livelli. Da un punto di vista reputazionale, l’etichetta incide sull’immagine del club presso sponsor e media, ma influenza anche le valutazioni arbitrali: le nove espulsioni stagionali raccontano di una soglia di tolleranza ridotta nei confronti dei gialloblù da parte dei direttori di gara.

Sul fronte economico emerge invece un legame diretto con le scommesse calcio. Nelle lavagne dei bookmaker, l’Hellas Verona ha spesso visto le proprie quote salvezza oscillare in funzione non soltanto dei risultati, ma anche del fattore-rischio rappresentato dal potenziale di cartellini che può alterare l’inerzia di una gara in qualsiasi momento. Una squadra che termina in dieci uomini nel 23% delle partite, questa la frequenza verificata nel 2024-25, espone infatti gli operatori a oscillazioni più ampie nelle live-odds e impone un margine di sicurezza nelle valutazioni pre-match.

In prospettiva 2025-26, la dirigenza scaligera ha confermato l’intenzione di proseguire con Zanetti, forte dell’opzione di rinnovo scattata automaticamente dopo la salvezza. Il tecnico, a sua volta, ha chiesto interventi mirati sul mercato per alzare la qualità senza rinunciare all’identità agonistica che ha reso l’Hellas un avversario scomodo. Se la filosofia non cambierà, sarà decisivo affinare l’equilibrio tra aggressività e gestione dei momenti caldi, così da ridurre il conto disciplinare senza limare l’energia che ha permesso ai gialloblù di restare in Serie A.

I numeri di un primato senza precedenti

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La somma dei provvedimenti arbitrali riflette un calcio di frizione continua sul pallone e sugli avversari: 86 ammonizioni e 8 rossi diretti o per doppia sanzione. A questi vanno aggiunti i cartellini per i componenti della panchina, che portano il totale a quota 98. La graduatoria dei soli cartellini gialli restituisce invece un quadro leggermente diverso: la Lazio guida con 88 ammonizioni, mentre Verona è terzo a quota 80, segno che la forbice sul resto della concorrenza si apre soprattutto sul fronte delle espulsioni.

L’incidenza statistica si coglie anche nelle voci collaterali: 413 falli commessi, più di qualunque altra squadra, e 322 contrasti vinti, valore che racconta come l’aggressività non si traduca unicamente in sanzioni ma pure nella capacità di recuperare palla. In sostanza, la formazione gialloblù non si limita a “fare legna”, ma costruisce la propria identità su un duello costante, specchio dello stile di gioco instillato dal suo allenatore.

Strategie di Zanetti e cultura del duello

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Paolo Zanetti, arrivato la scorsa estate con un mandato di transizione dopo la partenza di Marco Baroni, ha dichiarato fin dal ritiro di volere “un Verona che faccia la partita e sia aggressivo”. Il tecnico ferrarese ha incentivato un pressing alto, marcature orientate all’uomo e recupero immediato della sfera, come ribadito da lui stesso a gennaio: “uomo su uomo siamo più aggressivi”.

Questa scelta tattica espone inevitabilmente a duelli individuali, provoca falli tattici lontano dalla propria area e aumenta il numero di sanzioni, ma ha anche garantito alle voci statistiche di contrasti vinti e recuperi palla di collocare l’Hellas nelle prime posizioni del campionato. Ne è esempio il centrocampista Reda Belahyane, condiviso con la Lazio, che con due rossi guida la graduatoria delle espulsioni individuali nella competizione.

Il saldo costi-benefici di questo approccio resta oggetto di dibattito: se da un lato l’Hellas ha concesso 66 gol (media 1,74 a partita), dall’altro ha mantenuto una percentuale di vittorie (26%) superiore alle aspettative di inizio anno, sufficiente per la permanenza in categoria.