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Futuro Hellas, serve chiarezza al più presto. Verona lo merita

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Tante le incognite per il dopo D'Amico, si attendono chiarimenti dalla società

Andrea Spiazzi

L'addio di Tony D'Amico, l'arrivo più che probabile di Marroccu. Tudor che non tiene la conferenza stampa prima di Lazio-Verona. Il riscatto di Simeone sì o no. Quanti dei big saranno venduti? A due giorni dall'ultimo impegno di campionato il cesto delle incognite è già colmo in casa Verona. I tifosi si aggrappano alle poche notizie, alle voci, alle supposizioni, ai nomi più disparati per un prossimo allenatore se Tudor, come personalmente ritengo probabile, non resterà.

Non si chiedono risposte immediate su tutto, ci mancherebbe. Forse non le si hanno nemmeno. Ma i silenzi non fanno bene, e nemmeno il "vedremo", "parleremo", "ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar".

Il miracolo Verona di questi anni sarà difficilmente ripetibile. Non per questo è già scritto che non si possa continuare a far bene. Ma è innegabile che il miracolo Verona è arrivato grazie a idee forti messe in campo, con gli azzardi necessari, da ds e allenatori preparati, visionari e coraggiosi, con gli investimenti veri arrivati, dopo le plusvalenze, nelle ultime due stagioni. Ne serviranno di nuove e ugualmente forti di idee. Come serviranno investimenti dopo le cessioni, questo va da sé.

Sarebbe dunque cosa buona che Maurizio Setti, arrivato sinora al punto più alto della sua gestione dell'Hellas, parlasse presto, per spiegare la linea che intenderà intraprendere, per non creare equivoci e per tranquillizzare una piazza che non ha voglia di tornare a respirare incertezza. Parlare non è un obbligo ma, riteniamo, sarebbe un gesto di attenzione più che necessario in questo momento.

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