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Hellas, Kalinic sa già come si fa

Mezz'ora in campo per il centravanti. Condizione da trovare, ma l'impatto è chiaro

Redazione Hellas1903

Ha giocato mezz'ora con l'Hellas, al debutto in gialloblù, e la sua presenza si è subito fatta notare.

La condizione è quella che è, come si sapeva, avendolo dichiarato con tutta evidenza quando si è presentato. Nikola Kalinic, al tempo stesso, ha dimostrato quale possa essere il suo impatto sugli equilibri del Verona.

Servono i gol a questo Hellas, che è pressoché a tenuta stagna dietro (una sola rete subita, miglior difesa della Serie A al pari del Milan che è in testa alla classifica) ma che non trova la porta (unica marcatura, quella di Andrea Favilli con l'Udinese),

Kalinic è stato ingaggiato per questo. Occorreva un finalizzatore, un Terminator. La sua storia, la sua esperienza, la sua classe: ecco che cosa è in grado di dare la punta croata al Verona.

Si è notata subita, la sua qualità. Appena entrato, uno scarico di tacco per innescare Darko Lazovic. L'Hellas, che sta premendo con maggior insistenza nei minuti che hanno preceduto il suo ingresso, ha recuperato metri, mettendo alle corde il Genoa.

Le occasioni per segnare sono aumentate. Clamorosa quella che ha visto Eddie Salcedo (a proposito: anche il suo innesto si è fatto sentire) colpire di testa, con Mattia Perin a negargli in gol con un miracolo.

Nei 4' di recupero, è stato proprio Kalinic a sfiorare la correzione decisiva.

Urge essere pazienti, d'accordo. Forse con la Juventus, domenica, ci sarà modo di avere a disposizione il 29 gialloblù con maggior minutaggio.

Siamo soltanto alla quarta giornata e la certezza che c'è è che se Kalinic dovesse entrare appieno negli automatismi costruiti da Ivan Juric allora sì che il Verona avrebbe il bomber ideale per mettere al sicuro l'obiettivo.

Qual è? Per gli smemorati, sempre quello: salvarsi.

M.F.

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