Manca davvero poco: domenica 18 agosto il Verona ospiterà il Napoli al Bentegodi alla prima di campionato. Dopo un'estate movimentata a causa di un intenso via vai di giocatori in casa gialloblù finalmente sarà il campo a parlare. Purtroppo gli uomini di Zanetti hanno già salutato la Coppa Italia ma questo non deve creare allarmismi: la stagione è lunga e ci sarà tempo per rifarsi. Anche il Napoli viene da un periodo non del tutto roseo. La scorsa stagione è stata disastrosa e De Laurentis è subito corso ai ripari accaparrandosi Antonio Conte in panchina, ma il tecnico leccese ha già manifestato un certo malcontento per via del mercato dei partenopei.
gazzanet
Verso Verona-Napoli: l’analisi tattica degli azzurri
Alla luce dei sedicesimi di finale Napoli-Modena (vinto ai rigori dai padroni di casa) e Verona-Cesena è possibile dare una chiave di lettura su che partita aspettarci domenica, capire dove il Napoli può far male e dove colpirlo.
Il Napoli ha dominato il possesso di palla per la stragrande maggioranza della scorsa partita, complice un Modena restio a fraseggiare. Questo ha permesso di portare in avanti molte divise azzurre per creare più occasioni e per dare più grattacapi alla difesa avversaria. In tal senso è stato fondamentale Di Lorenzo: l’italiano ha di fatto da mezzala nonostante la sua posizione di partenza, vale a dire quella di braccetto destro. Lo conferma lo schema delle posizioni medie tenute dai giocatori del Napoli, nel quale Di Lorenzo si è posizionato al fianco di Anguissa formando una sorta di 2-5-3. Così facendo l’ex Empoli ha creato la superiorità numerica, fondamentale quando gli avversari si chiudono nella propria metà campo. In tal senso, il Verona dovrà coprire a dovere Di Lorenzo qualora giocasse di rimessa.
Interessanti i movimenti di Anguissa e Lobotka: onnipresenti in impostazione (in particolar modo lo slovacco), in fase di non possesso hanno seguito Battistella e Magnino sino alla trequarti per schermarli. Così facendo, però, hanno lasciato incustodita quella porzione di campo che li divide dalla linea difensiva partenopea, e qui il Verona può far male con la propria batteria di trequartisti e con la velocità di Tchatchoua. Proprio il terzino sarà fondamentale: dal suo lato opereranno Spinazzola (il quale ha dimostrato di non avere 90 minuti nelle gambe e gli scatti del camerunense possono sfiancarlo) e Rrhamani, che non fa della velocità il suo forte. Per attaccare lo spazio tra centrocampisti e difensori sarà però fondamentale uscire indenni dalle retrovie, il che sarà particolarmente difficile data la forsennata ri-aggressione del pallone dei partenopei una volta perso il possesso. Il Napoli ha poi fatto grande uso dei continui scambi di posizione tra Politano-Mazzocchi e Kvaratskhelia-Spinazzola, in modo tale da isolare le ali nell’1vs1 e far arrivare i terzini sul fondo per crossare. Importanti saranno i raddoppi, data la difesa poco attenta che il Verona ha messo in campo in Coppa Italia. Infine, rilevante sarà ingabbiare Raspadori. L’ex Sassuolo ha dimostrato di non saper fungere da riferimento offensivo contro le difese statiche e compatte, ragion per cui il Napoli ha creato poco contro il Cesena tirando spesso da fuori tramite conclusioni estemporanee. Gli azzurri probabilmente non potranno contare su Osimhen contro i gialloblù e punteranno nuovamente su Raspadori, e fare tesoro degli indizi che Napoli-Modena ha dato sarà fondamentale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA