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I progetti di una società

Il Verona tra Martinelli, Setti e il futuro

Redazione Hellas1903

Giovanni Martinelli ha ammesso senza filtri il contatto con Maurizio Setti e la presenza di una possibile trattativa per la cessione di una quota dell'Hellas. Soltanto tre settimane fa, quando era uscita la notizia, dal club di via Torricelli era piovuta una secca smentita. Evidentemente, i tempi, allora, non erano maturi: si vede che la presenza di Setti al Bentegodi con Vicenza e Cittadella ha convinto il presidente di aver trovato, come minimo, un portafortuna.La prima domanda è semplice: l'affare è possibile? Sì e no. Banale, vero? Già, ma è proprio così. Si può fare perché Martinelli non smette di ribadire quanto gli sarebbe gradito un compagno di viaggio. Setti gli è vicino anche per le attività commerciali in comune (è titolare del marchio di moda femminile Manila Grace). Il presidente dell'Hellas lo definisce "persona corretta" e ha sottolineato che gli "farebbe piacere averlo al fianco".Non si può fare, almeno per ora, per diversi motivi. Intanto, Setti è in conflitto con il Bologna, società di cui è vicepresidente, per la gestione che ora è capeggiata da Albano Guaraldi. Troppi i punti di vista divergenti per continuare insieme nell'avventura nella stanza dei bottoni rossoblù. Secondo punto: Martinelli non ha intenzione di cedere la maggioranza del Verona. E Setti non si può accontentare del 49 percento. Terzo: se l'Hellas, com'è nei sogni di tutti, andrà in A, il rientro economico sarà poderoso, con almeno 25 milioni di euro di diritti tv da mettere all'incasso.Dopo aver tanto speso per l'Hellas, dunque, Martinelli potrebbe avere, finalmente, un più netto rientro. E non c'è ragione al mondo per cui dovrebbe spartire una posta tanto ricca con altri. Senza dire che un titolo di privilegio potrebbe essere semmai riconosciuto a Bruno Venturi, da due anni consigliere non solo morale dell'imprenditore di Sandrà.M.F.

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