Il Verona è rimasto al veglione di Capodanno. Alla maniera del ragionier Ugo Fantozzi e dei suoi colleghi di lavoro con rispettive consorti, l’Hellas si è fatto fregare dalla propria ingenuità. Pierpaolo Bisoli, come il mitico maestro Canello che barava bassamente sull’orario, in modo da spostarsi ad un’altra festa di San Silvestro e incassare doppio cachet, ha ridicolizzato il Verona, che forse non ha capito che la Serie B non è un paese per vecchi, ossia per giocatori che si ritengano superiori, che persistono nel non comprendere che questo campionato impone di mettersi l’elmetto e scendere in battaglia. Il possesso palla gialloblù è stato talmente inefficace da risultare patetico, mentre il Padova tagliava a fette la difesa dell’Hellas, messa in burletta da Federico Bonazzoli, gettata nel panico da Jerry Mbakogu, bucata dalle percussioni dell’ex Calvano, mentre Cherubin, un altro che ha appena lasciato il Verona, si metteva in tasca l’intero attacco di Fabio Grosso.
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Il veglione di Capodanno è finito (ma qualcuno non lo sa)
Un Verona disastroso a Padova: Hellas fantozziano, eppure il maestro Canello è già andato via
La mezzanotte del 31 dicembre è passata da venti giorni, signori. Neanche il succitato Canello riuscì a spostare tanto avanti le lancette. Il vecchio detto “Sveglia che è tardi” ha stufato il colto e l’inclita, ma ancor di più l’ha fatto, all’Euganeo, un Hellas che, proprio come Fantozzi, sembra stia ancora ballando con la signorina Silvani. Ricordate quella scena? Il subissato ragioniere finì spiaccicato contro una vetrata. Stessa sorte che ha avuto il Verona a Padova.
In quella stessa cena, peraltro, Fantozzi si era ritrovato con i pantaloni riempiti di cibo, rovesciato da un maldestro cameriere. Lenticchie, la pietanza, nello specifico. Per consolare Ugo, chi gli è a fianco gli dice: “So’ soldi, ragionie’, so’ soldi”. Ma la frase è tanto scontata quanto lo sono stati i gol che hanno umiliato il primo Hellas del 2019. Il maestro Canello se n’è andato da un pezzo, al Verona lo zampone è restato sullo stomaco. Urgono digestivi seri, perché quelle ingerite a Padova sono polpette alla Cambronne, e se non vi intendete di storiografia napoleonica, vi basterà un click su Wikipedia per farvi un’idea di quanto aspro (eufemismo) sia il sapore del boccone ingoiato.
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