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"Nella nostra città, ma anche in Italia e direi pure oltre i confini nazionali, il Verona del 1985 è un monumento sacro, una leggenda, qualcosa di inarrivabile e inimitabile. Lo è ancora oggi e probabilmente lo rimarrà per sempre. Ma qualche segno distintivo c’è, in comune, fra quella squadra e il Verona di questa stagione. Anzitutto lo spirito, da intendersi come furore agonistico, ‘fame’ di vittorie, umiltà, voglia di stupire, unità di squadra… E poi i due condottieri hanno personalità simili. Come Bagnoli, anche Juric è un anti-personaggio: poche parole e molti fatti".
Queste le dichiarazioni di Maurizio Setti, pubblicate oggi da "La Gazzetta dello Sport".
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