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LA LISTA DELLA SPESA

Grandi affari in uscita per il Verona. Ma adesso c'è da completare la rosa

Redazione Hellas1903

Una volta i colpi di mercato erano solamente quelli in entrata. Adesso, in un calcio in cui sono gli equilibri (e, se possibile, i necessari profitti) dettati dai bilanci finanziari a tracciare le rotte lungo le carte di navigazione, vanno “celebrate” anche le cessioni. Il caso è quello del Verona, che ha fatto jackpot con le partenze di Juancito Iturbe e Romulo. Conti alla mano: per il primo, pagati 15 milioni per riscattarlo al Porto. Cessione alla Roma quotata 28.5 milioni, da cui vanno detratti i costi di rappresentanza e le commissioni. Comunque sia, ecco una plusvalenza da 10 milioni. Per il secondo, riscatto dalla Fiorentina per 3.5 milioni. Trasferimento alla Juve, con la formula del prestito con diritto di riscatto obbligatorio oltre il 60% delle partite ufficiali disputati, che si aggirerà sugli 8 milioni. Dalle casse dell’Hellas sono usciti 18.5 milioni. Ne sono entrati 33. Aggiungiamoci gli introiti prodotti dalla gestione delle compartecipazioni, che hanno condotto Cacciatore alla Sampdoria, Martinho al Catania e Albertazzi al Milan: altri 2 milioni di attivo. E Donsah è andato al Cagliari per altri 2.5.

 

Non  c’è dubbio su un fatto: il Verona si è mosso con accortezza in questa direzione. Ha ottenuto, per Iturbe e per Romulo, le cifre richieste. Obiettivi centrati, quindi. Ora, però, servono gli investimenti. Qualcosa è già stato fatto. Lazaros Christodoulopoulos è arrivato per 1.2 milioni di euro dal Bologna. Sean Sogliano ha lavorato bene in anticipo, assicurandosi Ivan Martic e Artur Ionita a costo zero. Idem per quel che riguarda Pierluigi Gollini e per Nenè. La quadra per Guillermo Rodriguez col Torino non ha comportato esborsi fuori misura, come pure per Mattia Valoti e Mounir Obbadi. Più impegnativo è stato farsi girare Panagiotis Tachtsidis dal Genoa (ma è pur sempre un prestito con diritto di riscatto).

 

Chiaro che ora, a fronte anche di quanto ottenuto intervenendo in uscita, la società dovrà effettuare un salto di qualità in entrata. La rosa ha buone  doti e ha già trovato alcune sincronie che inducono ad una fiducia sempre da calmierare sulla base dell’andamento lento del calcio estivo. Ma altre potenzialità vanno messe in rilievo, scovate, espresse, per cercare di ridurre al minimo sindacale gli incerti del mestiere. Iturbe e Romulo erano due scommesse, un anno fa: vinte, stravinte. E come prima, più di prima, il profilo del prossimo Verona lo dovrà plasmare Sogliano. Una difesa (il lato debole dell’ultimo Hellas) da assestare. Un centrocampo per cui un tassello in più non può che essere utile. Un attacco che ha bisogno di un supplemento di fantasia. Può bastare? Visto che il Verona conta su ben più che il puro argent de poche , c’è da aspettarsi un agosto caldo. E la diciamo, così, con il grande, eterno Rino Gaetano: “Niente carbone mai più metano pace prosperità e lunga vita al sultano Spendi spandi spandi spendi effendi spendi spandi spandi spendi effendi”. Avvertenza: il sultano della canzone, fosse anche soltanto per ragioni temporali, non è il “petroliere” Paulinho. Per (anzi: con) qualche dollaro in più, settembre ci porterà un altro Verona.

 

 

MATTEO FONTANA

 

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