LE PAGELLE: BJELANOVIC DISASTRO, JORGINHO BIG

RAFAEL 6,5 - Corre pochi pericoli fino al gol di Signori, su cui nulla può. Determinante su Surraco, attento nel finale. Era la sua duecentesima con l'Hellas e l'ha celebrata con una prova salvifica per il Verona.CRESPO 5,5 - Se spinge funziona, ma in difesa non ci prende. Surraco lo fa ammattire, e quando Signori va in gol, su irruzione dell'uruguagio del Modena, lui si smaterializza. MAIETTA 6 - Tiene in piedi la baracca in una squadra ancora con poca identità. Unico italiano in campo con la maglia del Verona, parla una lingua in minoranza e forse non tutti capiscono la carica che trasmette.MORAS 5,5 - La stazza è da carroarmato ed è ragionevole pensare che la sconti. Condizione atletica che latita, ci mette il mestiere ma non basta. Sfiora l'autogol, perde spesso l'uomo.FATIC 5 - Infila una serie di cross da piede "a banana", sparando palloni sotto la Ghirlandina. Mena in abbondanza ma lo fa fuori tempo. Prende l'ammonizione di rito e non è mai concreto.JORGINHO 7 - Signore del centrocampo. Tocca cento palloni con il suo passo felpato, piccolo Falcao destinato ad una grande carriera. Esagerato? Chi vivrà vedrà.BACINOVIC 6 - Il gol è una perla agevolata dall'incertezza di Colombi. Poi però sparisce, non detta i tempi di gioco come potrebbe e dovrebbe. Talento con enormi potenzialità, ancora tutte da scoprire.HALLFREDSSON 5,5 - Ha giocato poco in questo periodo e si è visto. Non al meglio, in più soffre il caldo soffocante di questi giorni. Si riprenderà.GOMEZ 5,5 - Il Modena lo morde ferocemente, lui si sposta di qua e di là non recuperando mai lo spazio che gli servirebbe per esprimersi come sa. Rivedibile.BJELANOVIC 4 - Mandorlni gli rinnova la propria stima a parole e coi fatti, ma lui non ricambia l'apprezzamento: non becca un pallone e si fa espellere per una fesseria. RIVAS 5,5 - Quanto fumo. Fa cose discrete con la palla tra i piedi, ma non fa nulla per andare a prendersela. Fuori dagli schemi.MARTINHO, GROSSI e LANER ngMANDORLINI 5,5 - Ha una squadra tutta da plasmare davanti a sé. E alla prima uscita non può essergli piaciuta. Un Verona che, per tornare ad essere la macchina organizzata e compatta dell'anno scorso, avrà parecchio da lavorare. Non bastano i singoli per vincere: lui è il primo a saperlo.Matteo Fontana