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LE PAGELLE, FESTIVAL DEGLI ERRORI, TONI E WSZOLEK ULTIMI A CEDERE

Moras ed Helander chiudono finché possono, Gollini sbaglia, Ionita incerto, Jankovic non si vede mai

Matteo Fontana

GOLLINI 5

Gli piovono palloni da tutte le parti. Non è reattivo sul gol di Matri, quello che fa franare il fortino del Verona, e non l’unico errore che commette. Serata dura anche per lui.

PISANO 5,5

Comincia con vigore, si spegne presto. Troppo molle nella chiusura su Matri nell’azione dell’1-0.

MORAS 6

Non ci fosse lui bisognerebbe tirar fuori, per chi non l’avesse comunque fatto, il pallottoliere. Chiude alcune voragini, di più non gli si può chiedere.

HELANDER 6

Sale nella sintonia con Moras. Finché il duo regge il Verona allontana le minacce. Quando le falle si allargano deve arrendersi pure lui.

FARES 5,5

Gioca in un ruolo non suo. Come terzino sinistro è un’invenzione che non funziona.

WSZOLEK 6

Non riesce a correre come nelle occasioni migliori. Tuttavia per poco non provoca un’autorete e fornisce a Toni l’assist per il 3-2.

GRECO 5,5

Mezzo punto in più per il calcio di punizione con il calibro che rilancia l’orgoglio del Verona. Per il resto inanella troppi errori.

IONITA 5,5

Non trova la frequenza della partita. Mai un inserimento, mai uno spunto insidioso. E perde male la palla che permette alla Lazio di rompere il ghiaccio.

JANKOVIC 5

Scivola presto nell’anonimato. Partita modesta sia in attacco che in difesa.

PAZZINI 5

Un solo bagliore, il colpo di testa che Marchetti gli respinge nel primo tempo, nel contesto di una gara fiacca.

TONI 6

Non ha molte occasioni per incidere. Lotta a oltranza, riapre (per poco) la partita con il quarto gol in campionato, numero 49 con il Verona.

 

GILBERTO 5,5

Dà una punta di effervescenza alla manovra gialloblù. Causa il rigore del 5-2.

ROMULO 5,5

Lontano da una condizione accettabile.

GOMEZ 5,5

Impercettibile.

 

DELNERI 5

Stavolta le sue scelte non convincono. Fares basso a sinistra c’entra poco, Jankovic è sballottato di qua e di là senza riferimenti. Ma, in senso generale, non si vede mai, all’Olimpico, il Verona che ha fin qua costruito.

 

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