partite

Le pagelle: Jorginho monstre, Ferrari top, Hallfredsson rinato

Staordinario Maietta, Mandorlini disegna la partita perfetta
Redazione Hellas1903

RAFAEL 6,5 – Torna dopo uno stop ridotto ai

minimi termini da terapie-lampo. Non sbaglia niente, a fronte di una pressione

ridotta del Varese.

CANGI 6,5 – Gran corsa, impetuoso e anche capace

di alcuni buoni tocchi. Mette Ferrari davanti a Bressan, ma il centravanti non

centra la porta. Qualche minima distrazione difensiva.

CECCARELLI 6,5 – Granoche, Neto Pereira? Chi

erano costoro? Lui se li beve come due crodini senza ghiaccio. Un’ora in campo

prima di dare spazio a Mareco.

MAIETTA 8 – Altro gol arrivato dall’Iperspazio

dopo quello di Torino. Quarta rete stagionale, e questa è roba che starebbe

bene in “Fuga per la vittoria” insieme alla mitica rovesciata di Pelè. Quanto è

mancato.

SCAGLIA 6,5 – Un buon soldato si vede quando c’è

da tenere la trincea. Mai sopra le righe, ma è decisivo per l’equilibrio che dà

a tutta la difesa, oltre che al binario mancino.

JORGINHO 8 – Fategli un contratto fino al 2020.

Un patrimonio calcistico inestimabile, per il Verona di adesso. Maturità

gigantesca, non sbaglia un pallone, pur smistandone decine e decine.

TACHTSIDIS 7 – Non è al top, ma come fai a non

mettere uno come lui? Mandorlini lo recupera e non esita a proporlo da

titolare. Un colosso che conferma, una volta di più, di essere destinato ad un

grande carriera.

 HALLFREDSSON 7 – Bentornato. Cominciavamo a

pensare che al suo posto fosse arrivato un sosia stanco e senza idee. Rieccolo.

E, come per Maietta, diciamo: “Dov’eri finito?”.

GOMEZ 7 – Sono quattordici, i gol in campionato.

Un attaccante vero, di classe purissima. Lo seguono in tanti in serie A.

Vediamo che ci vada con l’Hellas e che la società (qualsiasi sia il vertice del

club) lo blindi.

FERRARI 8 – Doveva esserci già con

l’AlbinoLeffe. Mandorlini se ne fa addirittura una colpa, ma questo è il

passato. Oggi c’è un supergol da raccontare, altri due mancati, una generosità

sensazionale. Irrinunciabile.BERRETTONI 5,5 – Dispiace non dargli la

sufficienza, ma è fumoso e finisce in fuorigioco più volte. Anello debole nella

catena d’attacco.

 

MARECO 6 – I modi spicci sono il suo marchio di

fabbrica. Non è un gusto per l’estetica, ma l’importante è che sia efficace.

 

D’ALESSANDRO ng

BJELANOVIC ng

 

MANDORLINI 8 – Quando scarica le tensioni è un

allenatore a cui devono andare soltanto elogi. A Bergamo, come tutta la

squadra, aveva commesso degli errori costati cari. Con il Varese disegna la

partita perfetta e il Verona che si vede è tra i più ammalianti degli ultimi

anni.

 

 Matteo Fontana