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LE PAGELLE, MITICO TONI, JORGINHO E ROMULO MOTORE BRASILIANO

LE PAGELLE, MITICO TONI, JORGINHO E ROMULO MOTORE BRASILIANO - immagine 1
Jankovic decisivo, Moras baluardo, Albertazzi una certezza
Redazione Hellas1903

 

 

RAFAEL 6,5

Stuzzicato da Balotelli, attento nella risposta. Nulla può sulla giocata-gol di Poli. Poi, francamente, il Milan gli gira al largo. Ma nel finale piazza ancora un balzo. E governa bene l’area di rigore.

CACCIATORE 6,5

Pasticcia con Jankovic sull’1-0 rossonero, dopo tira giù la transenna e gli vanno a sbattere contro in tanti. Solido come una roccia, mica facile da spostare. Non si propone in avanti, tiene fede a doverosi obblighi tattici.

MORAS 7

A comandare la difesa è lui. Lo fa con piglio da oplita, senza concedere niente alle rare pretese di un Milan che si spegne sul nascere. Pulito negli interventi, mostra una convinzione superiore a quanto visto nell’anno della promozione in A.

MAIETTA 6,5

Tralascia qualsiasi scorribanda, si adegua subito ai rischi di una categoria che non perdona. Ordinato, nelle chiusure non sbaglia e con Moras è ben coordinato.

ALBERTAZZI 7

Il ragazzo si farà, cantava De Gregori. Ma lui è già uno di quelli navigati. Il Milan detiene la metà del suo cartellino, non gli ha ancora dato fiducia e magari, stasera, se ne sarà pure pentito. Annulla Niang con modi tosti ed eleganti al contempo.

JORGINHO 7,5

Non ci stancheremo mai di fare del sarcasmo su chi, meno di due anni fa, lo scherniva, sostenendo che non sarebbe mai diventato un vero giocatore di calcio. In effetti è un campione senza se e senza ma, destinato alle grandi d’Europa. Per ora è il Verona ad essere big con lui.

DONATI 7

Interpreta il ruolo che fu di Tachtsidis nell’Hellas più bello di Mandorlini. Un pirata che magari si nota poco ma che è decisivo. Aiuta la difesa, tampona a centrocampo, assicura esperienza alla squadra.

ROMULO 7,5

Moto perpetuo. Contachilometri che scoppia. A non scoppiare è lui, anche perché corre sempre con lucidità. I giocatori del Milan se lo vedono uscire da tutte le parti, ma li possiamo rassicurare: non l’hanno clonato.

JANKOVIC 6,5

Comincia piano, e soprattutto troppo basso, schiacciato sulla linea dei difensori. Quando inizia a spingere si fa sentire, eccome. Nel secondo tempo è una furia: sfiora il gol (miracolo di Abbiati), regala a Toni la palla del bis.

TONI 8

Poco dopo la fine della partita su Verona esplode un temporale. Parafrasando una maglia celebrativa dei tifosi della Fiorentina, dedicata a lui, viene da dire: Toni e fulmini. A 36 anni è un centravanti ancora determinante, e non solo per la doppietta, ma per il gran lavoro che fa per la squadra.

MARTINHO 6,5

Sempre giù a tavoletta, a caccia di palloni da recuperare e di accelerate esplosive. Scatta e fugge sulla fascia sinistra, arretrando in copertura con impagabile acume.

 

GOMEZ, HALLFREDSSON e CACIA ng

 

MANDORLINI 8

Torniamo a vedere il suo Verona più convincente. Che è quello impostato con un 4-1-4-1 coriaceo e accorto, fatto di ritmi forsennati e contropiede feroci. Accantona il possesso palla spesso stucchevole dello scorso campionato (per quanto fruttuoso, ma basato solamente sulla vena realizzativa di Cacia) per tracciare una squadra che gli somiglia di più: ringhiosa, operaia, sempre alla carica. Capolavoro.

 

MATTEO FONTANA