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LE PAGELLE, MORAS (QUASI) PERFETTO, JORGINHO L’ANTI-PIRLO
RAFAEL 6
Lo attaccano da tutte le parti, ci mette le mani, il mento, tutto il corpo. Tevez lo batte con un tiro parabolico, Llorente gli sbuca davanti. Su Pogba lo salva la traversa (e prima gli era andata dritta con il doppio palo di carambola proprio di Tevez). Contribuisce a contenere il passivo.
CACCIATORE 6,5
Accende il sogno gialloblù con il gol del sorprendente vantaggio. Un guizzo da centravanti in un’area affollata: esultanza entusiasta, che però dura poco. Tampona la carica bianconera, argina Asamoah, che è una furia, ma riesce ugualmente a limitarlo.
GONZALEZ 6,5
Esordio okay. Della difesa, è quello che rischia di meno. Gran senso della posizione, non si fa mancare alcuni interventi di precisione. Sul mercato è stato l’acquisto più caro del Verona: finalmente, smaltiti i malanni, lo si è visto. Veloce e completo.
MORAS 6,5
Un punto in meno per il gol che gli “soffia” Llorente: si perde il basco in un bicchier d’acqua, buggerato dal traversone parabolico di Vidal. Macchia (pesante) su una prova da mostro sacro, sempre in anticipo, e con personalità. Inoltre serve di testa l’assist per la rete di Cacciatore.
BIANCHETTI 6
Brutta roba, trovarsi di fronte un demonio come Tevez. Carlitos se lo fuma sul pareggio, scappa come una bestiaccia venuta dall’inferno. Il Bianco, però, fa intendere di essere in crescita: ci mette del mestiere, pure, e non è da tutti, se hai vent’anni. In questo Verona uno come lui è una risorsa non occasionale.
AGOSTINI 5,5
Non ha ancora la condizione nelle gambe. Sulla sua fascia la Juve fa correre più veloce il pallone. D’altronde non si può pensare che sia al meglio: fermo per un mese dopo l’operazione al menisco, rientrato con il Sassuolo, stavolta non regge.
ROMULO 6
Non ci si accorge di lui. Si affatica in un lavoro sconfinato di cucitura e copertura, e per questo è una chiave tattica fondamentale per mantenere gli equilibri di squadra. Gli sfugge una palla d’oro (avrebbe la porta aperta davanti, ma “cicca), il suo pregio è la generosità.
DONATI 6
Frangiflutti che ci mette il fisico sempre e comunque. Le prende e le dà. Gioca di esperienza, rendendo difficile la vita alla mediana bianconera. Esce dopo aver consumato tutte le forze.
HALLFREDSSON 6
Primo tempo che è un kolossal: intercetta mille traiettorie, detta anche i ritmi del contropiede. Primo ad abbassarsi per dare supporto alla difesa. Nella ripresa le energie crollano e viene annullato dalla pressione juventina.
JORGINHO 7
Giù il cappello: annienta Pirlo, che Conte cambia perché il ragazzo di Imbituba gli toglie il fiato. Chiaro che non possa brillare in fase di impostazione, dato il sacrificio a cui, per ordini di scuderia, si adegua, ma riesce a farsi sentire lo stesso. La Juve, che lo segue da mesi, avrà capito dove investire i propri soldi nei prossimi mesi.
CACIA 5,5
Solo soletto nell’area di là. Qualche appoggio ben consigliato, altri sprecati. Il Verona dovrebbe rifiatare più spesso, ma lui non ce la fa a dare respiro alla manovra.
GOMEZ ng
ITURBE ng
DONADEL ng
MANDORLINI 6,5
Sceglie la via della difesa ad oltranza: 3-5-1-1? Beh, meglio chiamarlo 5-4-1. Ed è un’idea che manda in tilt la Juventus, che ha da far le sue per azzeccare la password per sorprendere la doppia recinzione gialloblù. Poi perde, e il risultato non lascia dubbi, ma è un Verona che, a momenti, preoccupa Madama: alla Machiavelli, il fine giustifica i mezzi.
MATTEO FONTANA
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