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Pagelle Verona: Caracciolo, Caceres, Romulo e Bessa moschietteri gialloblù

Foto Getty Images

Grande prova di squadra, tra gli altri spiccano Nicolas, Heurtaux e Verde. Kean: addio timidezza, sì al coraggio

Matteo Fontana

NICOLAS 7

Para tutto quello che gli arriva addosso. Decisivo soprattutto nel primo tempo, quando il Milan è più pericoloso e il Verona è costretto ad arretrare. Mantiene sempre i nervi saldi.

 

FERRARI 6,5

Duella con Borini (che lo affossa con un colpo proibito: Orsato, dopo la verifica al Var, lo ammonisce, ma l’espulsione pareva il provvedimento più appropriato), dopo si confronta con Cutrone. Sempre solido e preciso negli interventi.

 

CARACCIOLO 8

Per i nostalgici, vederlo salire di testa con quell’impeto sul corner di Romulo è stato come un viaggio nel passato: è parsa, la sua, una fucilata analoga a quella di Victor Hugo Sotomayor nel leggendario 2-1 del 22 aprile 1990. A Ferrara aveva sbagliato molto, se non tutto. Con il Milan, invece, gioca una partita sul confine della perfezione. Non c’è Kalinic o Silva che tenga: “Aldo” è invalicabile. Bravo. Anzi: bravissimo.

 

HEURTAUX 7,5

Non gli scappa nemmeno un pallone. Li respinge con una regolarità tale da far pensare a una calamita che attira dei pezzi di ferro. Il Milan ci prova e ci riprova, ma non lo supera mai. E, sull’1-0, fa un miracolo, murando Suso.

 

CACERES 8

I capelli raccolti e lo spirito guerriero di un Tupamaro, Pecchia lo schiera come terzino sinistro ed è, la sua, una delle mosse determinanti per vincere la partita. Suso, il pericolo pubblico numero uno del Milan, lo salta un paio di volte, ma in tutti gli altri casi viene respinto con perdite. Rilancia l’azione offensiva, non si ferma mai, è un’iradiddio che incarna lo spirito che serve al Verona per salvarsi. Qualcuno convinca Lotito a lasciarlo all’Hellas fino al termine della stagione.

 

ROMULO 8

Quando cambia marcia lui il Verona mette le ali ai piedi. Ci sono ripetuti momenti magici nella sua partita. Il calcio d’angolo cesellato che deposita sulla testa il pallone dell’1-0. La fuga solitaria suggellata dall’assist a Bessa per il terzo gol gialloblù. Sono due punti esclamativi su una prestazione mostruosa.

 

B. ZUCULINI 7

Si esalta nella battaglia. A volte pure troppo, in realtà, tant’è che viene ammonito piuttosto presto e si teme che la cosa gli possa costare cara. Invece non è così. Nel secondo tempo è il perno aggiunto alla difesa del Verona. Totemico.

 

BUCHEL 6,5

Uomo di rottura e d’ordine, indispensabile per garantire equilibrio alla manovra gialloblù. Vita da mediano puro, conferma di essere in crescita. Prende un cartellino giallo che, visto che era in diffida, gli imporrà lo stop nella trasferta di Udine.

 

VERDE 7,5

Nel Verona che dilaga in contropiede, fa da detonatore per i ribaltamenti di fronte dell’Hellas. Apre l’azione per il raddoppio di Kean, ma non è tutto qui: torna in difesa, tampona, corre per tre, e queste sono, persino di più, le vette di una gara giocata a 100 all’ora.

 

VALOTI ng

Pochi minuti, poi esce acciaccato.

 

CERCI 6

Resta in campo per 32’, finché non incappa in un problema muscolare. Peccato, per due motivi: primo, perché aveva iniziato a buon ritmo. Secondo, perché c’è il rischio (e il timore) che lo stop non sia breve.

 

BESSA 8

Rieccolo, Daniel il Magnifico. Ce n’eravamo dimenticati, in questi mesi in cui ha sofferto tra le angustie dovute a un ginocchio ballerino e un rendimento sempre incerto. Con la Spal aveva dato dei segnali pregevoli. Stavolta, da subentrato, è maestoso. Un assist, un gol, mai un pallone sprecato, in un ruolo in cui è un adattato. Lo interpreta a meraviglia.

 

KEAN 7

Si toglie di dosso la timidezza. Pecchia lo incoraggia, quando lo mette in campo al posto di Cerci, con un tocco paterno. Si fa coraggio di minuto in minuto, prende iniziative che non sono fatte soltanto di volontà, ma anche di qualità. E il gol del 2-0 spiana la via al successo gialloblù.

 

F. ZUCULINI ng

Entra per la passerella finale.

 

 

PECCHIA 8

Incarta Gattuso con una facilità a tratti irrisoria. Ovvio che il Verona sconti il gap tecnico, ma non se ne accorge nessuno. Tutte le mosse sono studiate per andare all’incastro come in un avvolgente mosaico. Caceres terzino sinistro, i cambi in corsa, obbligati e indovinatissimi. L’Hellas ha tante idee, il Milan molto poche. Il segreto di un giorno da ricordare è questo.

 

 

 

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