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Pazzo, incenso e Mario

Verona, che partenza per il 2020: con la Spal una vittoria magistrale firmata dagli attaccanti

Lorenzo Fabiano

Non sappiamo se Ivan Juric sia un mago o un sensitivo, ma qualche indizio a farci propendere per l’ingombrante accostamento, dobbiamo confessare che ci sovviene. Il pugnace spalatino chiude il 2019 contro il Torino con tre cambi nella ripresa che, quando stava per crollare, gli raddrizzano la baracca; poi apre il 2020 a Ferrara lanciando per la prima volta in stagione titolare Pazzini: questi lo ripaga con una prestazione maiuscola corroborata dal gol; lo sostituisce quindi nel finale con Stepinski che a sua volta fa centro e contribuisce così ad infilare tre punti d’oro nella calza della befana espugnando il fortino, sia pur pericolante, di una concorrente per la salvezza. Son vittorie pesanti, queste. E meno male che gli attaccanti del Verona si diceva avessero le polveri bagnate: Di Carmine aveva già rotto il digiuno, ora si son sbloccati pure il Pazzo e Mario. Habemus attaccum.

Bel Verona, gran Verona, quello ammirato al Mazza. Personalità, organizzazione, gioco, condizione atletica straripante. Una macchina perfetta e ben oleata in ogni suo ingranaggio. Cose già viste quest’anno, se vogliamo, ma è pur vero che mai all’elogio della bellezza si rinuncia. Se proprio non dovessimo resistere al vezzo della pignoleria, diremmo che con tutte le occasioni che abbiamo creato in novanta minuti (ne abbiamo perso il conto), avremmo potuto anche chiuderlo prima il discorso; sarebbe tuttavia come far scrivere il commento della partita a Carlo Verdone nei panni di Furio. Non ci parrebbe il caso, ecco tutto. E allora «ciapa e porta a casa», diceva quel tale.

La sosta ci ha fatto bene: l’anno lo avevamo chiuso col fiato un po’ grosso, e ci stava. A Ferrara la squadra si è ripresentata bella tonica, mai in affanno, sempre padrona del campo e del proprio destino. Una prova di forza e un’esibizione di cosa significhi la mentalità vincente. Sei cosciente delle tue forze? Sai di aver lavorato bene? Sei consapevole dei tuoi mezzi? E allora in campo ci vai bello sciolto e deciso a prenderti ciò che sei consapevole ti spetti. E alla fine te lo prendi. Questo è il Verona di Juric: come Dominik Paris quando si spara fuori dal cancelletto di partenza delle discese libere: zero pippe mentali, ma solo energia positiva, azione e armonia. In una parola, uno spettacolo. Applausi ragazzi.

Quella contro la Spal, era la prima di un ciclo di quattro gare (ora sotto con Genoa, Bologna e Lecce) di vitale importanza per il campionato del Verona. Il tour de force è iniziato come meglio non si poteva; a Ferrara i Re Magi son apparsi con un giorno di anticipo: han donato Pazzo, incenso e Mario. Una delizia. E che ora l’epifania le feste se le porti pure via. A noi va benissimo così.

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