Primavera, Lucas Felippe: “Sto vivendo un sogno”

Lucas Felippe, centrocampista brasiliano (con passaporto spagnolo) della Primavera del Verona, è stato intervistato da ESPN.com.br. Il giovane ha parlato dell'evoluzione della sua carriera da calciatore e, soprattutto, della sua esperienza in gialloblù.

Come hai iniziato a giocare a calcio? In quali squadre?

"A sei anni già giocavo a scuola con i ragazzi più grandi. In Brasile sono passato da Corinthians, Portuguesa, Palmeiras, Juventus-SP, Taboão da Serra e poi sono arrivato all'Hellas Verona. Tutti i club hanno aiutato la mia evoluzione, sia positiva che negativa, mi hanno aiutato a crescere come essere umano e come professionista. Quando Corinthians e Palmeiras mi hanno svincolato per me è stato uno spartiacque. È stato lì che ho imparato a non arrendermi e che fare qualche passo indietro non è poi così male".

In che modo l'Italia è entrata nella tua vita?

"Appena ho incontrato il mio nuovo agente, mi ha parlato della possibilità di giocare in Italia. Ha mandato un video delle mie igliori giocate e il Verona è stato il club che si era più interessato".

Com'è stato l'adattamento in Italia?

"All'inizio era difficile perché non parlavo la lingua, non conoscevo nessuno, il sistema di gioco era diverso e non c'era la mia famiglia. Poi Bessa e Romulo mi hanno dato una mano e oggi sono molto felice nel club. La cultura non è così diversa dal Brasile e la lingua che impari velocemente. Giocare in Italia mi ha aiutato molto nell'intensità e nella marcatura".

Hai intenzione di giocare con la nazionale brasiliana o vuoi giocare per la Spagna, visto che hai il passaporto, oppure con l'Italia?

"Ho il sogno di indossare la divisa verdeoro, come ogni brasiliano, ma sarà una questione di opportunità".

Quali sono i tuoi idoli?

Arthur del Barcellona e Ganso del Fluminense. Due giocatori con una tecnica assurda. Mi piacerebbe avere la possibilità di incontrarli".

"Quali sono le aspettative per la Serie A? Hai immaginato di affrontare Cristiano Ronaldo?

Le aspettative sono molto alte, ma rimango sempre con i piedi per terra. Proverò a ottenere il mio spazio con il lavoro. Non posso fare a meno di dire che sto vivendo un sogno.

(Traduzione di J. M. Bellomi)