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Questo film lo conosciamo a memoria

Il Verona va avanti con Grosso, nonostante tutto. Un copione già letto

Matteo Fontana

Il tranquillo lunedì di paura del Verona si chiude con la conferma di Fabio Grosso. Un altro ultimatum, in realtà, per lui, ma dai contorni bizzarri, visto che la dirigenza dell'Hellas ha già raggiunto l'accordo con Serse Cosmi. Comunque sia, alla fine, la montagna ha partorito il topolino, per cui i gialloblù andranno avanti così fino a La Spezia.

Questo film lo conosciamo a memoria. Nel 2015 il ciclo di Andrea Mandorlini si era esaurito, per fisiologica consunzione.  Ci vollero 6 punti in 14 partite per decidere di cambiare guida tecnica. Gigi Delneri non riuscì nel miracolo, il Verona andò a fondo: fu Serie B, e l'inedito "paracadute" contribuì a evitare guai peggiori.

Con Fabio Pecchia, poi, ci abbiamo fatto il callo. Dopo un 2-3 con il Bologna in casa gli venne dato tempo per un'ultima prova. Il Verona sbancò Reggio Emilia: 2-0 al Sassuolo, complimenti a tutti. Pecchia "governava" una squadra costruita a zero euro, piena di equivoci e di scommesse, suppergiù una chiatta a rischio perenne d'avaria, non una corazzata che dovrebbe navigare con il vigore di una regina del mare della B, come quella di oggi. La rotta parve persa definitivamente quando il Crotone (vedi un po' te) maramaldeggiò al Bentegodi, vincendo per 3-0. Francamente, era quello il momento per cercare di variare, per tentarci, perlomeno, per  non dire non aver cercato di fare tutto il possibile.

Setti diede l'okay alla conferma di Pecchia, che poi fu bravissimo nella costruzione del 4-1 del Verona a Firenze, ma non invertì il senso della storia. Resta il fatto che l'Hellas, gruppo modesto e senza qualità, tra i più raffazzonati della Serie A nell'ultimo decennio - no money, no party -, a essere generosi,  affondò in B, e che la tifoseria, arrabbiata per l'inazione della proprietà, s'inferocì contro il tecnico e Setti, che adesso paga, (anche) quei tentennamenti.

Ci tocca rileggere il medesimo copione. Non c'è due senza tre. Il finale sarà diverso? O meglio, se il Verona saprà vincere con lo Spezia raggiungerà, con Grosso, la promozione, diretta o via playoff? Ci permettiamo di essere perplessi, sebbene il calcio sia un mistero senza fine bello, perché il finale l'abbiamo già visto altre volte. Chissà che non sia diverso. I latini dicevano: "Spes ultima dea". Il discorso è che siamo nel 2019...

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