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Rivoluzione in corso

Tutti i cambiamenti di Maurizio Setti per un nuovo Verona

Redazione Hellas1903

Sento aria di rivoluzione. Mica serve un olfatto da

segugio, per accorgersene, quando entri in via Torricelli. Tanti volti nuovi,

tante competenze modificate o aggiunte.

 

Maurizio Setti sta rivoltando come il classico

calzino l’Hellas. Organigramma stravolto, e nel giro di una manciata di giorni.

Di fatto quel che si comprende al volo è che il 20 percento che detiene

Giovanni Martinelli è una minoranza non solo formale, ma anche sostanziali.Il Verona che è stato, con i suoi pregi e i suoi

difetti, fino a metà giugno, ora non è più. Non tanto per l’ingresso in carica

come direttore sportivo di Sean Sogliano, quanto per tutto quello che è stato

il conseguente effetto domino.

 

Massimiliano Dibrogni alla segreteria generale.

Responsabile del vivaio Roberto Gemmi. Infine, Giovanni Gardini direttore

generale. Una società cambiata, e non c’è voluto molto. Progetto (termine di

cui spesso per primi noi media abusiamo) diverso, necessità diverse.

 

Il Verona di Martinelli aveva delle lacune nella rappresentatività

in certe sedi. Già ho scritto di quanto avvenuto nella riunione preparatoria

dei playoff, con l’Hellas che, al summit tra dirigenti e arbitri, ha inviato la

sola segretaria Nicoletta Manfrin. Che poi la direzione di Davide Massa, ora

fresco di promozione in Can A, abbia avuto origine da questo episodio, non si

può sostenere né dimostrare, ma di sicuro serve più attenzione in determinate

sedi se attenzione si vuole ricevere.

Eh sì, amici vicini e lontani: il calcio è anche

politica. Anzi, in Italia l’aspetto dei buoni rapporti, delle relazioni che si

intrecciano, delle grandi alleanze e della ragion di Stato è essenziale quanto

quello di un buon attaccante da ingaggiare o di un portiere che non sbaglia in

uscita.

 

A volte, a dirla tutta, anche di più.Dinamiche,

queste, che al puro tifoso, che giustamente vive solo di passione, sfuggono, o

risultano antipatiche e/o odiose.

 

Ma la realtà è questa. E solo un club con basi

solide può fronteggiarla con i mezzi necessari.

 

La rivoluzione di Setti nasce (anche) da qui. E, per

quel che mi concerne, è l’unica via possibile per avere un Verona più competitivo

in tutti i settori.

 Matteo Fontana

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