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Setti alla Gazzetta: “Verona, dieci vittorie per salvarsi”

Il presidente gialloblù: "Questa squadra mi sta facendo divertire"

Redazione Hellas1903

Maurizio Setti ha rilasciato una lunga intervista, pubblicata oggi sulle pagine della Gazzetta dello Sport.

Il presidente del Verona ha affrontato diversi temi, partendo dall'attuale rendimento della squadra:  “Abbiamo subito 2 gol, entrambi su rigore. Visto che il passato ci ha lasciato ricordi di un Verona troppo generoso, direi che questo è ciò che mi conforta. Il Verona che si fa da sé è il Verona che piace ai veronesi. Mostra il calcio che piace a un popolo a cui piace lottare."

Continua Setti, parlando del tecnico Juric: "Questa squadra mi sta facendo divertire, ho visto una forza ma anche tanta abilità tecnico-tattica nel suo gioco. Sta facendo capire che l’aspetto tecnico non è sufficiente qui, serve di più. Cosa ho chiesto all'allenatore? Una squadra che sappia soffrire, che abbia agonismo. Il che non significa rifiutare di giocare. Noi giochiamo a calcio e lo abbiamo dimostrato non solo Lecce, ma anche nei primi 20 minuti col Milan”.

Esiste una quota salvezza? "Non ora, forse più avanti. Non voglio nemmeno pronunciare quellaa cifra (40, ndr) perché può diventare un obiettivo sbagliato. Penso sia più importante mettere insieme una decina di vittoria per salvarsi".

Sulla prossima gara, contro la Juventus: "Meglio adesso che a novembre. Se miei avranno la consapevolezza di non aver nulla da perdere, potranno solo fare bella figura. Hanno la capacità fisica di reggere e anche qualche soluzione per infastidire".

Un pensiero al calciomercato: "Mi ricordo le parole che mi ha detto Juric, è rimasto soddisfatto. Merito anche del d.s. D’Amico che dopo aver costruito una squadra che ha ottenuto la promozione è stato in grado recepire tutto il buono che il mercato poteva offrire. L’unico rimpianto è non esser riusciti a far capire a chi è rimasto fuori lista che le offerte ricevute andavano accettate".

Sul rapporto con il pubblico: "Nessun problema. Con la curva, se ci sono stati, i problemi forse sono nati per colpa nostra per non essere stati chiari. Ora speriamo di essere entrati in una fase di comprensione reciproca".

E sui cori razzisti verso Kessie: "Verona non è una città razzista, però qualche co…. c’è sempre, non solo qui. Non dovremmo enfatizzarli”.

Parole anche su Pazzini, capitano della squadra: “In 5 anni le cose cambiano. Quando hai una certa età o certe caratteristiche devi decidere cosa vuoi fare della tua carriera. Ora toccherà a lui cercare di recuperare il terreno o fare scelte diverse. Noi lo dobbiamo solo rispettare”.

 

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