L'opinione del grande ex

Tricella: “Vi dico che Verona mi aspetto a San Siro. Bene Tudor, ma non è Juric”

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L'ex difensore gialloblù: "Se dai spazio al Milan ti devastano"

Giuseppe Francesco D'Amato

ESCLUSIVA - Dopo la pausa nazionali, il Verona si appresta a ripartire in campionato affrontando sabato sera il Milan. A pochi giorni dal match, il grande ex scudettato gialloblù Roberto Tricella è stato raggiunto dai nostri microfoni, ai quali ha fatto il punto sulla situazione attuale dell'Hellas.

Roberto, che idea si è fatto sul Verona di oggi? Da Di Francesco a Tudor sono cambiate alcune cose.

"Ho visto Verona-Sassuolo. Gialloblù sì sconfitti, ma anche molto sfortunati. Il cambio da Di Francesco a Tudor è qualcosa di positivo per i tifosi, che vedono la propria squadra nuovamente in carreggiata ".

C'è forse stato troppo pessimismo attorno a Di Francesco?

"A Cagliari gli hanno dato quel tempo che altrove non gli avrebbero dato. Il presidente Giulini ci ha creduto fino all'ultimo, finché non ha dovuto esonerarlo. Il tempo per lavorare lì lo ha avuto. Se un presidente difende il proprio allenatore fino all'ultimo, vuol dire che l'ha seguito quotidianamente e credeva nel suo lavoro. Mi sembra di rivedere la parabola discendente di Gianpaolo, anche lui dopo la Sampdoria ha avuto dei passaggi a vuoto non indifferenti e non per questo non penso che non sia un buon allenatore. Nel calcio, poi, bisogna far combaciare molte cose: Juric, ad esempio, aveva trovato l'ambiente giusto con i giocatori giusti e soprattutto motivati. Con mia grande sorpresa aveva deciso di rimanere e ha confermato nella sua seconda stagione quanto di buono aveva fatto nella prima, nonostante il finale di stagione, dove c'è stata anche sfortuna.

Il Verona? Penso che debba prima salvarsi, poi pensare di produrre bel gioco. Vero è che queste cose dovrebbero andar di pari passo, ma non è sempre possibile. A volte è anche giusto rischiare il meno possibile e fare il minimo indispensabile".

Da Juric a Tudor. Cambia il personaggio, ma lo spirito resta lo stesso. È lui l'uomo giusto per l'Hellas?

"Non lo conosco e non posso dare giudizi. Però, essendo un ex difensore, può essere che sia meno spregiudicato. Questo non deve essere necessariamente un difetto. Rimango basito a vedere squadre che giocano alte contro una big e, se va male, prendono 4-5 gol. Resto dell'idea che la soluzione migliore sia un atteggiamento più prudente, che non vuol dire arroccarsi in difesa. Ma essere pronti alla ripartenza, valutare l'avversario ed essere il più propositivi possibile".

Sabato il Verona torna in campo a San Siro contro il Milan. Che partita e che Verona si aspetta?

"In una partita come questa il Verona ha tutto da guadagnare. Dovesse perdere non sarebbe un dramma. Una partita come questa, a Milano, si può anche perdere. Purché non si rinunci ad attaccare l'avversario, a stare attenti. Perché il Milan è una squadra che se le viene concesso spazio, ti fa uscire dal campo devastato. Bisogna stare attenti, e magari avere quel pizzico di fortuna che non guasta mai".

Può il Milan essere una contendente per lo scudetto? Cosa ha in più o in meno delle altre?

"È una squadra che ha potenzialità: giovani di talento e giocatori d'esperienza. L'anno scorso, poi, ha vissuto momenti di grandissimo entusiasmo. Il Milan ha qualità, non si può negarlo. La dirigenza ha scommesso sulla qualità dei giocatori in rosa senza prendere giocatori dal nome pesante. Pensando di avere i giocatori che possano garantire almeno un altro anno importante. I risultati stanno dando ragione alla società, la squadra è obiettivamente brava. A difendere tanto quanto in fase offensiva. Secondo me può essere una squadra da scudetto, anche se come qualità e come quantità, l'Inter è superiore".

 

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