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VERONA 2 LANCIANO 0. DUE RIGORI ABBATTONO GLI ABRUZZESI

Trasformati da Cacia e Gomez nella ripresa, hanno confermato per l'Hellas il secondo posto nel giorno degli onori per Morosini

Redazione Hellas1903

Gare che sulla carta sembrano facili ma che in realtà si rivelano delle trappole. 

E’ stata una di queste Verona-Lanciano, chiusasi con un 2-0 in favore di un l’Hellas  poco lucido sotto-porta. Fino al  33’ della ripresa, quando il migliore in campo, il portiere Leali, ferma Cacia abbattendolo in area. Lo stesso bomber porta a 9 le sue marcature (in 10 gare giocate!) e spiana la strada ad una vittoria tanto faticosa quanto voluta.

E alla fine Mandorlini alza al cielo le braccia, questa volta senza timori di essere male interpretato e parlando con i risultati della squadra.

Pardòn, lo squadrone. Chissà cosa avrà pensato Gautieri, allenatore del Lanciano, quando ha visto uscire Bojinov e Grossi per veder entrare Gomez e Rivas. Mica pizza e fichi.

La gara, condizionata dal terreno scivoloso e dalla pioggia, dice di un Hellas dominatore del campo ma con polveri bagnate (appunto)  sottoporta. Sono decine i palloni che spiovono in area degli abruzzesi con Hellfredsson e Grossi che ispirano, Bojinov e Cacia e Grossi che tentano di realizzare. Con Martinho e Laner che si inseriscono e con Maietta e Moras che chiudono la serranda dietro.

Il Lanciano è solo il bravissimo portiere classe '93 Leali, Mammarella e Paghera. Ma in avanti non esiste. Impauriti, gli ospiti, difendono con le unghie e i denti un pari che solo un episodio, ad un certo punto,  poteva sbloccare.

Così è stato ed il Verona si è poi gasato, ottenendo un altro penalty che il neoentrato Gomez trasforma al 41’ alle spalle dell’incolpevole Casadei, secondo di Leali.

E’ stata la partita dello striscione in memoria di Morosini, delle magliette indossaste dai calciatori gialloblù con cucite il suo nome. I brutti ricordi della settimana sono spariti con la cannonata di Cacia che ha piegato le mani a Casadei.

Verona bene per la continuità del gioco, Bojinov bene dall’inizio, finalmente. Dosato nelle energie, come Grossi e come Gomez, perché martedì si gioca di nuovo a Crotone.

Alè Verona, vai Verona. Un intero stadio ha oggi fatto capire come si onora un calciatore scomparso e questo è valso molto più di tutte le, pur belle, iniziative pro Morosini. Che riposi in pace, il Moro.

E che voli in alto il Verona.

Andrea Spiazzi

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