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Verona e il gol, cosa manca ancora per segnare di più

L'Hellas è alla ricerca di una finalizzazione più produttiva

Michele Tossani

Come funziona la fase di possesso del Verona targato Juric? Delle capacità realizzative dei gialloblù avevamo già parlato in precedenza, sottolineando le prestazioni della compagine veronese dopo le prime sei partite di campionato. Con la settima in archivio e con il torneo fermo per le nazionali, i dati aggiornati parlano di una squadra che ha realizzato finora soltanto 6 reti, come Milan e Spal e meglio di Sampdoria (4) e Udinese (3). A livello di non penalty expceted goals (npxG) gli scaligeri hanno generato un dato di 8.08, con un differenziale negativo di 2.08 fra gol realizzati e quelli attesi.

Il che significa come la fase realizzativa, pur migliore rispetto a quella della gestione Pecchia, sia il primo elemento sul quale intervenire per aumentare le possibilità dei gialloblù di vincere le partite. In particolare, come evidenziato dal dato di @CalcioDatato, il Verona è ultimo (insieme alla Samp) per quanto riguarda la percentuale di xG prodotti da situazioni di attacco posizionale. Tenendo conto che 3 reti su 6 (50%) sono derivate proprio da azioni manovrate, risulta evidente come i gialloblù, pur come detto producendo poco, siano comunque efficaci in queste situazioni.

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare la squadra di Juric non ha realizzato nemmeno una rete su azione di contropiede, con i restanti tre gol che sono stati frutto di azioni da calcio piazzato (2) e da autogol (1).

Molto importante risulta essere l’apporto di Zaccagni nella fase offensiva veronese. Spostato in posizione più avanzata, il trequarti gialloblù è responsabile di oltre il 40% degli expected assist (xA) e di più del 20% dei passaggi chiave della sua squadra, come evidenzia la tabella di @fderiu.

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