Inizia molto male il Verona di Presidio Investors. La nuova proprietà osserva l'Hellas crollare sotto i colpi di Gigot, Dia e Zaccagni tornando indietro di più di un mese per via di prestazioni. Orribile il primo tempo, nel quale i gialloblù si svegliano sullo 0-2 solo nel finale. Caotica, arruffata e piena di errori la seconda parte di gara che vede l'ennesimo regalo difensivo (di Tchatchoua, sul secondo gol è invece dell'intero reparto) mettere la parola fine alla gara. Non basta un po' di buona volontà per far male alla Lazio, che si rilancia coi due ex Baroni e Zaccagni. L'uno fa giocare un calcio brillante mettendo in rilievo caratteristiche e qualità dei calciatori, l'altro chiude i conti senza esultare. Per Zanetti, invece, è notte fonda. La squadra torna a squilibrarsi e a recitare la parte di Calimero che gioca nel campionato che non gli appartiene. Serve ben di più, anche con le più forti.
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Verona, male davanti agli americani. La Lazio ne fa tre, Hellas terzultimo
FORMAZIONI
VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Tchatchoua, Serdar, Duda, Bradaric; Suslov; Tengstedt, Sarr
A disposizione: Berardi, Perilli, Daniliuc, Faraoni, Belahyane, Lambourde, Lazovic, Livramento, Okou, Kastanos, Dani Silva, Magnani, Mosquera, Ajayi
Allenatore: Paolo Zanetti
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Hysaj, Gila, Gigot, Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos
A disposizione: Mandas, Furlanetto, Pellegrini, Dele-Bashiru, Pedro, Romagnoli, Noslin, Castrovilli, Basic, Ibrahimovic, Marusic
Allenatore: Marco Baroni
Arbitro: Michael Fabbri (Sez. AIA di Ravenna)
Assistenti: Alessandro Lo Cicero (Sez. AIA di Brescia), Dario Garzelli (Sez. AIA di Livorno)
PRIMO TEMPO, LAZIO IN GOL DOPO 2 MINUTI, POI IL RADDOPPIO. L'HELLAS SI SVEGLIA NEL FINALE
0-1. Il tempo di riconoscersi in campo e la Lazio passa. Dia conquista un corner dalla sinistra, batte Zaccagni e Gigot anticipa tutti svettando e infilando Montipò. Sono passati un minuto e 35 secondi. C'è subito la reazione del Verona. Sarr spizza una palla per Tengstedt mandandolo in porta, ma il danese si allunga troppo la palla e calcia addosso a Provedel.
L'Hellas morde in pressing alto, la Lazio è forte del suo palleggio e accerchia l'area di rigore del Verona. Sotto gli occhi del nuovo presidente Italo Zanzi, appena presentatosi alle telecamere, e dei dirigenti Gennaro Leo e Sean Foley, l'Hellas non vuol sfigurare, ma dopo la clamorosa occasione per Tengstedt fatica a trovare il possesso palla e le misure in avanti.
Castellanos è frettoloso, e calcia male dal limite, la Lazio spaventa in transizione, trovando poco filtro del centrocampo gialloblù.
2-0, SEGNA DIA. Clamoroso il buco del Verona in occasione del raddoppio della Lazio, che arriva al 21'. Dia è lanciato in contropiede e scatta in una voragine lasciata in mezzo al campo, lo segue Isaksen. L'Hellas è sbilanciatissimo in avanti, Tchatchoua cerca un recupero con una cavalcata ma non riesce a fermare il senegalese, che si fa beffe anche di Bradaric e trafigge Montipò.
Non c'è partita, la Lazio domina. Dawidowicz è in ritardo e falcia Castellanos: ammonizione per il polacco al 26'. Suslov prova ad andarsene da solo, ma in mezzo a tre perde la palla sulla lunetta. Iniziano a piovere alcuni fischi, l'Hellas è lento a ripartire e perde palloni facili. Un grave errore in difesa che permette a Castellanos di tirare scatena il pubblico. Baroni si arrabbia perché vede i suoi poco convinti e leggeri dalla trequarti in su. Conosce il Bentegodi e vuole chiudere il discorso presto.
Al 37' Montipò salva in corner un tiro insidioso di Castellanos, sul quale Guendouzi sfiora il palo di testa. L'Hellas non c'è più e, in totale balia dell'avversario, sogna di andare negli spogliatoi per cercare di capire cosa stia accadendo.
Sotto i fischi delle gradinate, i gialloblù cercano una scossa. Dopo un'azione aperta da Suslov e partecipata da Tchatchoua, Duda calcia dal limite con la palla che va vicino al palo. Bradaric, poi, serve in area Tengstedt che calcia piano in bocca a Provedel. La Lazio è sorpresa, Serdar svetta da solo su cross di Duda ma la palla è alta di poco e tocca la traversa prima di andare sul fondo.
SECONDO TEMPO, VERONA PIÙ CAOS CHE ALTRO, ZACCAGNI FA IL TRIS
Zanetti toglie Dawidowicz per Livramento. Si passa alla difesa a 4 con Bradaric che si abbassa. Coppola falcia Zaccagni in ripartenza e viene ammonito. Lo imita Bradaric (giallo al 50'), dopo aver mollato un facile pallone in out. L'Hellas ci prova, Tchatchoua è quello che spinge di più ma sbatte su Tavares.
Le squadre si allungano un po' e tentano i capovolgimenti di fronte, l'una per riaprire i conti, l'altra per chiuderli. Tavares resta a terra dopo un intervento di Suslov su cui Fabbri fa proseguire. Si batte un corner in cui Tengstedt dalla destra calcia con la palla che attraversa l'area.
ZACCAGNI, 0 A 3. È il 59' quando la Lazio dilaga. Tchatchoua recupera un pallone ma non vede lo scatto di Dia e cercando di dare palla a Montipò gliela consegna con un errore imperdonabile. Il senegalese non tira ma serve all'indietro l'accorrente Zaccagni che appena dentro l'area si aggiusta la palla e la infila in rete con deviazione di Ghilardi. Alza le braccia, Zaccagni, a chiedere scusa a quello che è stato per alcuni anni il suo pubblico e la squadra che lo ha lanciato. Ma la Lazio esulta eccome.
Il Verona sale con squilibrio in un misto di giocate solitarie che vanno a sbattere sulla difesa della Lazio e passaggi sbagliati. Troppa la foga, poca la logica. Così i biancocelesti si mangiano il quarto gol con Castellanos che non aggancia a porta spalancata un cross di Tavares.
Al 65' entrano Lazovic (il capitano non lo lasceremmo mai in panchina) per Suslov e Kastanos per Dawidowicz. Baroni fa uscire Isaksen, Zaccagni, Gigot e Tavares: dentro Pellegrini, Dele-Bashiru, Pedro e Romagnoli.
Provedel usa i guantoni per parare al 75' quando Bradaric calcia da sinistra verso destra, è angolo. Gioca se non altro per l'orgoglio l'Hellas, che prova a spingere con continuità. L'insidia però è vicinissima. Dia parte ancora in contropiede al 78' e viene steso da Ghilardi: quarta ammonizione per i gialloblù di cui tre ai centrali. La quinta è per Duda, che non manca all'appello un minuto dopo.
Dia, inafferrabile, in contropiede grazia ancora Montipò, facendosi raggiungere da Ghilardi. Duda fa una scemenza delle sue, poi. Si fa ammonire per la seconda volta e viene espulso al 45'. Fossimo in Zanzi provvederemmo subito con una pesante multa al calciatore che salterà la delicatissima sfida col Venezia.
Finisce una gara che delude il pubblico per l'ennesima volta. Il Verona di Zanetti incassa la quattordicesima sconfitta in 21 partite e torna terzultimo. A Venezia sarà battaglia tra due fra le quattro squadre più scarse del campionato. Questo, purtroppo, raccontano i numeri.
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