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Verona sconfitto e fischiato, il Torino comanda al Bentegodi

Verona sconfitto e fischiato, il Torino comanda al Bentegodi - immagine 1
Decide un gran gol di Vlasic, Hellas senza idee e organizzazione. Lezione di Juric al Bentegodi
Matteo Fontana
Matteo Fontana Coordinatore di redazione 

Sconfitto e fischiato, il Verona perde per 1-0 col Torino, e il risultato non rende appieno il distacco di gioco e organizzazione tra le squadre. Quel che pesa è che l’Hellas, così, è stato agganciato dallo Spezia, che ieri ha sconfitto un fiacchissimo Milan. Al Bentegodi, con i granata, occorreva dare molto di più per temperamento, ma la squadra non ha mai avuto l’atteggiamento che serviva. Juric ha dato una lezione di calcio a Zaffaroni (che quasi mai si è alzato dalla panchina, al contrario di quanto è sempre stato in precedenza) e Bocchetti.

PRIMO TEMPO

 

Verona con Djuric al centro dell’attacco, a supporto ci sono Ngonge e Verdi. Confermata in mediana per la coppia formata da Tameze e Abildgaard. Proprio Tameze tenta la botta in apertura di partita, Milinkovic Savic respinge. Il Torino replica subito con un’iniziativa di Karamoh sulla fascia destra, cross per Vojvoda che alza la conclusione. I granata tengono il pallino del gioco, l’Hellas cerca di trovare spazi. Dopo 23’ deve uscire Magnani, infortunato, al suo posto entra Coppola. Il gol per il Torino è nell’aria e lo segna Vlasic con un gran tiro da fuori: al 29’ il Verona è in svantaggio. L’Hellas non reagisce e rischia di incassare la seconda rete nei minuti di recupero, con Sanabria che calcia sopra la traversa da buona posizione.

SECONDO TEMPO

 

Immediati cambi nell’Hellas. Uno è, di nuovo, forzato, con Dawidowicz che si ferma per un problema muscolare e lascia il campo a Cabal, mentre Verdi viene sostituito da Duda. Il Torino ha subito un’altra chance per il raddoppio, con Vojvoda che arriva appena un attimo in ritardo sul servizio di Ricci. Il Verona ci prova con Lazovic, dopo uno scambio tra Abildgaard e Ngonge: conclusione che va sul palo esterno. L’Hellas perde per infortunio anche Duda, che al 15’ viene rimpiazzato da Braaf. Di qui in poi, il Verona si è visto sempre di meno, con il Torino che avrebbe potuto chiudere molto prima la gara, con Montipò autore di interventi decisivi su Seck, Singo e Pellegri che hanno permesso di fare gli ultimi tentativi: con Braaf, che ha calciato alto nel finale, con qualche vana mischia. Un Verona brutto, all’opposto di quello di Lecce. La salvezza resta distante come prima, più di prima.

 

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