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Parma, scatta il deferimento. Ora la A è in dubbio

Responsabilità oggettiva per il club, secondo la Procura Federale. Il caso Calaiò

Redazione Hellas1903

Ora la promozione in Serie A del Parma è davvero in dubbio.

La società emiliana è stata deferita, insieme all'attaccante Emanuele Calaiò, per quanto avvenuto prima della partita con lo Spezia del 18 maggio.

La Procura Federale ha concluso le indagini provvedendo a un doppio deferimento, per il club e per il giocatore. Questo il contenuto dell'atto.

"Il Procuratore Federale, esaminati gli atti dell’indagine disciplinare esperita in relazione alla gara Spezia-Parma del 18 maggio 2018 - ha concluso le indagini formulando le seguenti incolpazioni: Calaiò Emanuele, calciatore tesserato per la società Parma Calcio 1913 S.r.l., violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, signori Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica whatsapp".

Inoltre il Procuratore Federale incolpa "la società Parma Calcio 1913 per rispondere a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi degli artt. 7, comma 2, e 4, comma 2, del CGS, per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato Calaiò".

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