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Serie B, inchiesta aperta su Spezia-Parma

Fascicolo su degli sms inviati prima della gara che ha portato alla promozione degli emiliani. Il club: "Tutto in regola"

Redazione Hellas1903

Inchiesta in corso su Spezia-Parma, gara che, conclusasi sul 2-0 per gli emiliani, ha portato alla promozione in A della squadra allenata da D'Aversa.

Nei giorni scorsi, la procura della Federcalcio ha ascoltato due giocatori dello Spezia, Filippo De Col e Alberto Masi, e due dirigenti, il team manager Leonar Pinto e l’amministratore delegato Luigi Micheli per indagare su due sms inviati da Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò, calciatori del Parma, ai loro colleghi quattro giorni prima della gara, nei cui contenuti si sarebbe fatto riferimento in modo equivoco alla prestazione difensiva dello Spezia.

Il fascicolo è stato appena aperto, non è possibile fare valutazioni prima che si arrivi a chiarimenti più precisi. Potrebbe essere archiviato in breve tempo, come pure condurre, nella peggiore delle ipotesi per il Parma, a un processo per responsabilità oggettiva, con la promozione che verrebbe così messa a rischio.

La società ha replicato attraverso un comunicato diffuso in mattinata: "Le ultime ore riguardanti l’apertura da parte della Procura Federale di un’indagine inerente alla gara valida per l’ultima giornata del campionato di Serie B 2017/18 contro lo Spezia, desidera precisare quanto segue: – i calciatori Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo sono stati ascoltati ieri pomeriggio a Roma dalla Procura Federale. A entrambi è stato semplicemente chiesto conto di due messaggi di testo, inviati a loro ex compagni di squadra in forza allo Spezia nei giorni precedenti la gara. Il tenore dei testi di cui il Parma ha potuto prendere visione nelle ultime ore – e che non riportiamo esclusivamente per rispetto del lavoro degli organi che hanno il compito di approfondire l’accaduto – non contiene alcun tipo di irregolarità o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati e come siamo certi verrà accertato anche dagli organi preposti. – Chi ha il compito di vigilare sulla correttezza di un campionato ha il diritto e il dovere di effettuare ogni tipo di verifica venga ritenuta necessaria. Per questa ragione ogni dirigente, tesserato o dipendente del Parma Calcio 1913 è a totale disposizione degli organi competenti qualora manifestassero la volontà di approfondire ogni aspetto che possa essere ritenuto utile. – Allo stesso tempo però non possiamo non stigmatizzare la diffusione alla stampa di contenuti dettagliati di un’indagine che, essendo in corso, non permette a chi è chiamato in causa di rispondere in maniera adeguata proprio per evitare di intaccare il lavoro degli organi preposti. In ossequio alle normative infatti, nessun tesserato o dirigente del Parma Calcio 1913 – anche se a malincuore – rilascerà dichiarazioni sino alla conclusione delle indagini".

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