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Verona a Pisa, quell’ultima vittoria firmata Briegel

I gialloblù, il 15 dicembre 1985, espugnarono l'Arena Garibaldi: gol del Rullo del Palatinato

Lorenzo Fabiano

Per risalire all'ultimo successo del Verona a Pisa, bisogna sfogliare le pagine degli almanacchi fino al 16 dicembre del 1985, 14ma giornata del campionato di serie A, quando l'Hellas espugnò l'Arena Garibaldi grazie a una capocciata di Hans Peter Briegel dopo appena nove minuti di gioco. Era il Verona del post-scudetto: Garella, salutato il gruppo per accasarsi a Napoli, fu rimpiazzato tra i pali da Giuliano Giuliani; Fanna e Marangon furono entrambi ceduti all'Inter e sostituiti dai nuovi arrivati Vinicio Verza e Gianluigi Galbagini; l'organico fu impreziosito dal ritorno in riva all'Adige del figliol prodigo Beniamino Vignola.

Non fu una bella stagione. I nuovi faticarono ad inserisi, e in particolare Vignola non riuscì ad esprimersi come ci si aspettava. Lo scudetto conquistato pochi mesi prima pesava come un macigno: la squadra stentava alternando buone prestazioni a colossali imbarcate come ad esempio la cinquina subita a Napoli alla settima giornata, nel giorno del celebre pallonetto di Maradona da centrocampo. Nemmeno l'Europa ci fu amica: sepppellito il Paok Salonicco dalle reti di Elkjaer al primo turno, nell'urna i gialloblù ebbero la sfortuna di pescare la Juve. Sappiamo putroppo bene come andò a finire. La rapina orchestrata dall'arbitro Wurtz, rimane una della più gravi sconcezze mai viste su un campo di calcio. Lo scotto di quell'ingiustizia ebbe effetti negativi sul morale della squadra.

Il 1° dicembre a Udine l'Hellas subì la seconda umiliante coinquina della stagione. Dopo aver battuto il Bari in casa la domenica seguente, a Pisa il Verona trovò nuova linfa: sbloccato il risultato in apertura, l'olandesone Wim Kieft fallì l'occasione del pareggio dagli undici metri per un rigore concesso da Baldi in seguito a un atterramento di Baldieri a opera di Galbagini. Giuliani fu bravissimo a distendersi e deviare sul palo. Nella ripresa, gli sterili attacchi pisani non sortirono alcun effetto. Furono invece i gialloblù ad andare vicini al raddoppio in almeno tre occasioni sempre con il Rullo del Palatinato, in evidente giornata di grazia.

Bagnoli a fine partita sottolineò con soddisfazione il primo successo esterno del Verona: “Eravamo ben disposti in campo. Evidentemente Pisa ci porta bene. Qui facciamo sempre buoni risultati”. Ne aveva ben donde il buon Osvaldo: con l'Hellas aveva già sbancato l'Arena Garibaldi nel 1982 e nel 1984. Putroppo quel successo non fece registrare l'attesa svolta. Il Verona continuò ad andare avanti ad alti (pochi) e bassi (purtoppo tanti). Chiuse il campionato con un anonimo undicesimo posto. Curioso il destino del Pisa: retrocesso sul campo, fu ripescato per il coinvolgimento dell'Udinese nell'ennesimo scandalo del totonero che travolse il calcio italiano. Ma a pochi giorni dalla pubblicazione dei calendari della nuova stagione, la sentenza nei confronti dei friulani fu revocata e la pena ridotta a una pesante penalizzazione. Il provvedimento sancì la definitiva retrocessione dei toscani. A nulla valsero i tuoni e i fulmini lanciati dal vulcanico presidente Romeo Anconetani.

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