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Contropiede e velocità, Lasagna e il Verona: il punto tattico

Getty Images

Il nuovo attaccante gialloblù si esprime al meglio quando ha spazio per scattare

Michele Tossani

L'arrivo di Kevin Lasagna va a infoltire il reparto avanzato della società scaligera, garantendo a Juric un elemento che, dopo l'anno di Carpi e le stagioni con l'Udinese, ha esperienza di serie A.

Dal punto di vista tecnico e tattico il no.92 dell'Hellas è attaccante che preferisce lavorare in spazi ampi, attaccando in verticale per sfruttare le proprie qualità sul lungo.

Proprio per questo Lasagna si è trovato a proprio agio nelle precedenti esperienze in Emilia e Friuli, dove si è trovato ad agire in sistemi fortemente reattivi che privilegiavano la ricerca immediata della profondità.

In questo senso, l'arrivo a Verona presenta per KL92 il segno della continuità: anche la squadra di Juric infatti attua un calcio estremamente verticale.

Quello che però cambia rispetto a quanto Lasagna ha sperimentato con Castori e Gotti sarà la quantità di campo a disposizione in ripartenza. I bianconeri friulani infatti sono una delle squadre col PPDA più alto (12.89) della massima serie, indice di una prima linea di pressione bassa. Di contro, il Verona è, dopo la Juventus, la squadra con il PPDA più basso del campionato (8.82) , a riprova della tendenza della compagine gialloblù a difendere in avanti con un pressing molto avanzato.

In conseguenza di questo, in fase offensiva Lasagna potrebbe trovarsi a dover gestire ripartenze brevi più che contropiedi lunghi.

Detto questo, l'attaccante di San Benedetto Po dovrà mostrare in gialloblù una miglior efficienza realizzativa. Finora infatti questo campionato è stato per Lasagna avaro di soddisfazioni in termini di marcature. Il suo dato in termini di expected goals è infatti di 7.91, ben 5.91 punti in meno rispetto al totale di reti effettivamente segnate (2). 

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