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Il Soviet Supremo delle Manifestazioni Sportive

L'assurdità del divieto di trasferta per i tifosi del Verona a Cesena dopo la chiusura della Curva Sud col Carpi

Lorenzo Fabiano

Eh no...se permettete ci girano un po’ le balle. Il Soviet Supremo dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha mostrato il pollice verso. In politichese stretto, che da comprendere è più difficile di un dialetto degli Urali,  ha emesso un verdetto di condanna nei confronti del Verona e dei suoi tifosi. Dopo aver sancito la chiusura della Curva Sud per la partita al Bentegodi contro il Carpi, ha rincarato la dose con la sospensione della vendita dei biglietti per il settore ospiti in occasione della trasferta di Cesena all’ultimo atto del campionato.

Abbiamo provato a leggere il comunicato ma Demetrio Volcic, l’ex corrispondente da Mosca ai tempi di Breznev e Gromiko, ci ha affettuosamente consigliato di attendere le motivazioni in un articolo di prossima pubblicazione sulla Pravda.  In una laconica nota il Soviet così “sospende il giudizio al fine di approfondire l’analisi, attraverso l’acquisizione di ulteriori elementi di valutazione”. Ecco…bene. Forse una piccola speranza di uscire in fretta dalla sfera del ridicolo e di ritrovare la ragione perduta, c'è.  Mancano tre partite alla fine di un campionato avvincente, bellissimo, le cui emozioni stanno racchiuse negli ultimi, palpitanti minuti dell’indimenticabile derby di lunedì pomeriggio. Già...la magia di Bessa...il piattone di Romulo. “Tu chiamale se vuoi emozioni”, cantava un riccioluto genio introverso. Le abbiamo ancora addosso sulla pelle. Ci domandiamo però basiti perché rovinare tutto questo.

Da tempo il gioco della dietrologia manda in onda il refrain dei “Playoff a ogni costo”, perché così vorrebbe SKY, il grande burattinaio. Come se non bastassero gli aiutini al Frosinone (ma noi dobbiamo essere più forti anche di quelle cose lì) ora ci si mette pure il Ministero degli Interni. Già c'è il caso della curva chiusa per la partita con il Carpi, ma perché negare a prescindere un esodo di passione e amore di popolo a Cesena?  Non vorremmo che a pensar male ci si azzecca. La società ha il dovere di farsi sentire e difendere il diritto della propria gente, il suo primo patrimonio.

Apprendiamo con piacere che ha già iniziato a farlo con il presidente Setti impegnato in prima persona.  Ci auguriamo allora che il Soviet rinsavisca e torni sui suoi passi. Il comunicato è uscito nello stesso giorno in cui la Camera dei Deputati ha coniato la legittima difesa a fasce orarie, una geniale invenzione italiota. Sì di notte, no di giorno. Guardiamola dal lato buono: visto che a Cesena si gioca in notturna, andiamoci anche in caso di divieto. Nessuno potrà punirci. Di fronte agli strali del Soviet potremo sempre difenderci  appellandoci all’inviolabile diritto di legittima difesa. O no…?

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