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Fusco: “Cassano a Verona, un errore. Io dietro a D’Amico? Ridicolo”

L'ex ds sul suo possibile successore: "Scelta di Setti, non ho più niente a che fare col Verona"

Redazione Hellas1903

Il Verona è vicino all'assegnazione definitiva dell'incarico di direttore sportivo a Tony D'Amico.

Decisione, questa, che fa discutere la piazza, dato che D'Amico è stato negli ultimi anni il principale osservatore di Filippo Fusco, ex ds dell'Hellas.

Di fronte all'ipotesi che ci sia lui alle spalle del suo successore, Fusco, in una lunga intervista pubblicata oggi dal "Corriere di Verona", risponde: "Ridicolo. Non ho più niente a che fare con il Verona. Tony dovrà migliorare, ma ha grandi qualità. Setti l’ha conosciuto e apprezzato. Se punterà su D’Amico sarà per una sua valutazione. Per quanto mi riguarda, perderò un collaboratore prezioso”.

Sulle sue dimissioni, rassegnate dopo il 3-0 subito a Benevento il 4 aprile, Fusco commenta: "In quel momento ho agito di pancia. Speravo di togliere degli alibi ai giocatori. Non è servito a nulla, purtroppo. Me ne sono andato per non esonerare Pecchia? È l’esatto contrario. Ho lasciato per dare piena libertà a Maurizio Setti di valutare cosa fosse il meglio per il Verona.  Toccava a lui decidere se proseguire con Pecchia: non volevo che si pensasse che la sua conferma dipendesse dalla mia presenza".

Inoltre Fusco fa mea culpa per certe scelte di mercato: "Ammetto che tante cose le farei in modo diverso. L’operazione Caceres, intanto, e poi chiuderei per Cutrone. Consegnerei all’allenatore una rosa più completa già per il ritiro. Cassano errore mio? Me ne assumo la responsabilità. Non ho capito che Antonio, che è un fuoriclasse formidabile, non faceva al caso nostro. Ho ceduto a una suggestione".

Pochi giorni fa c'è stato uno scontro polemico a distanza con Giampaolo Pazzini, con Fusco che precisa: "Mi dispiace che abbia frainteso. Ho detto che in A non poteva essere decisivo come in B, tutto qua. Non lo ritengo finito, anzi. Con lui sono sempre stato trasparente"

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