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Hellas con il “ritmo Prandelli”. Falsini: “Il Verona ’98-’99 era diverso”

Per i gialloblù 20 punti in 9 gare come diciotto anni fa. Il terzino: "Noi eravamo degli outsider"

Redazione Hellas1903

In nove partite il Verona ha raccolto 20 punti.

Una marcia che eguaglia quella condotta dall'Hellas 1998-99: in panchina Cesare Prandelli, in campo una squadra partita tra le incognite e che, invece, ebbe un percorso trionfale, per poi cogliere la promozione in  Serie al primo posto.

In quel gruppo c'era Gianluca Falsini, terzino sinistro di spinta, propulsore mancino della formazione gialloblù. Falsini, ora, allena l'Under 16 dell'Empoli.

Intervistato dal Corriere di Verona oggi in edicola su affinità e differenze tra il Verona di oggi e quello in cui giocava lui, Falsini commenta: "Ci sono delle analogie tra il “nostro” Verona e quello di oggi, ossia l’entusiasmo, la tendenza a proporsi sempre e la facilità in fase realizzativa. A prevalere, tuttavia, sono le differenze".

Osserva l'ex terzino: "L’Hellas di Fabio Pecchia, un amico che ho avuto come compagno di squadra al Siena, e che sta facendo un lavoro eccellente, è una squadra costruita per vincere. La disponibilità di campioni come Pazzini, Romulo e Maresca lo pone al di sopra della categoria. Noi, invece, eravamo degli outsider, una covata di giovani, votati all’offensiva in modo talvolta persino un po’ folle. Con me c’erano Brocchi, Melis, Gonnella, Italiano, Cammarata, tra gli altri. Il Verona, ora, è più pragmatico"

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