Filippo Inzaghi, Alessio Dionisi e... Massimo Donati. Ad oggi, ma la situazione potrebbe variare, sono i tre papabili per la panchina del Verona dopo l'addio di Marco Baroni. Chiaro che dopo il no dell'allenatore protagonista della salvezza, al quale il Verona ha proposto il prolungamento di contratto, i primi nomi a girare sono quelli del giro della serie A. Allenatori che magari vengono da un insuccesso ma che la massima serie in panchina l'hanno comunque masticata, seppur con risultati non molto soddisfacenti (Inzaghi) o altalenanti (Dionisi bene due anni al Sassuolo prima dell'esonero della scorsa stagione).
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Panchina Verona, Donati è l’outsider
Nomi conosciuti per la categoria forse ne usciranno ancora, ma quello di Massimo Donati, autore di due grandi stagioni in al Legnago, con una promozione in C e un sesto posto, potrebbe prendere il sopravvento e sparigliare le carte. Giudicato un ottimo allenatore con un ottimo staff, determinato, ambizioso, Donati ha lasciato il Legnago per ambizione professionale. Sogliano lo stima molto. Fu il primo calciatore acquistato dal ds del nuovo Verona di Setti nel 2013.
Donati piace molto nel suo nuovo ruolo di tecnico. Una prima voce lo ha indirizzato a Bari, dove ha lasciato bei ricordi da calciatore in 5 anni (2009-2012 e 2014-2016). La proprietà del club pugliese ha ancora Iachini sotto contratto per un anno ma, data l'annata difficoltosa e molto poco soddisfacente, vuole cambiare. Attenzione però al Verona. Donati ha tutto per questo club e la sua filosofia: è low-cost, ambizioso, conosciuto e stimato. Il salto di due categorie sarebbe di non poco conto, ma il ragazzo dell'81' di San Vito al Tagliamento potrebbe accettare la sfida.
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