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RITORNO AL FUTURO: IL VERONA E’ IN SERIE A!!!

Lo 0-0 con l’Empoli regala all’ultima giornata la promozione diretta. Il Bentegodi esplode di gioia. Livorno ai playoff

Redazione Hellas1903

Liberate l’urlo represso da 11 anni. Signore e signori il Verona torna in serie A.

Nel tripudio dei 25 mila del Bentegodi l’Hellas celebra la resurrezione calcistica nella massima serie. Setti e Sogliano fanno straordinariamente centro subito e riportano agli altari del pallone una club talmente amato dalla sua città da trasformarla in un tripudio collettivo, riscattando il 5 maggio 2002. Allo stadio, sui balconi, in Bra, su auto e motorini campeggiano i vessilli colorati gialloblù.

In Emilia il Sassuolo sconfigge il Livorno  vincendo il campionato, i toscani vanno ai playoff.

Ci sono tanti gloriosi ex in tribuna: Elkjaer, Fanna, Di Gennaro che commenta la gara per Sky, Penzo. Anche loro spingono l’Hellas, anche loro vogliono vederlo laddove ben sta.

La partita con l’Empoli, come prevedibile, ha poco da raccontare. Tutto fila liscio verso lo 0-0 finale senza che i portieri siano impegnati. Serve un punto ad entrambe per esultare. Le squadre scivolano sul terreno appesantito dai diluvi dei giorni precedenti.

In campo vanno quelli di Castellammare: Rafael, Cacciatore, Moras, Maietta, Agostini, Laner, Jorginho, Hallfredsson, Gomez, Cacia e Sgrigna. Mandorlini urla e osserva seduto sui talloni, come suo solito. Il Verona liscia sottoporta con Gomez e Cacia nei primi 10 minuti, di testa il primo, in rovesciata il secondo, che poi non impatta bene col cranio anche al 17’ e spara nella vuota curva Nord (200 empolesi) alla mezzora.

Batti e ribatti, portieri inoperosi. Echisseneimporta, qualcuno vorrà mica rovinare la festA? In tribuna superiore Ovest mostrano un gigantesco biscotto, dolce come il miele come non mai. Scorre l’orologio, gli spalti sono la cosa più interessante: è incessante il sostegno della gente. Agostini si infortuna. Ci vediamo in A, Alessandro. Entra Albertazzi, altro colpo di mercato di Sogliano che potrebbe trovare conferma in rosa il prossimo anno.

Ticchete tocchete, si va negli spogliatoi dopo rari e velleitari tentativi dell’una e dell’altra.

La ripresa è solo attesa, minuto dopo minuto scorrono gli ultimi della B. Le squadre hanno paura di prendere un gol, si gioca fino alla trequarti, poi si pensa al futuro, che vuol dire gloria per l’Hellas e playoff, mercoledì, per l’Empoli. Passerelle per Ceccarelli e Ferrari (che spara una bombarda alta al 32’), al posto di Gomez e Cacia: applausi per tutti. Qualcuno in verità fischia dagli spalti, vorrebbe vedere la vittoria, la rete che si gonfia. “Vinci per noi Hellas Verona” grida la Sud.

Al 19’ c’è un netto fallo da rigore di Maietta su Maccarone lanciato a rete: l’empolese non protesta per la mancata assegnazione del penalty.  A dieci dalla fine delle enormi lettere A di polistirolo compaiono sugli spalti. Si canta “Torniamo in serie A” e i cori si fanno assordanti.

Fischia Ciampi, è 0-0, via alle danze e ai tripudi: torcida gialloblù, invasione di campo. Poi tutti in Bra. Chi piange, chi urla. Chi sogna di battere il Chievo, chi di andare a Milano. Ci sono gli anziani che le hanno viste tutti, i papà di famiglia con lo scudetto tatuato nel cuore, i bimbi che sognano per la prima volta, i ragazzi che si sono sciroppati in adolescenza la serie C. Calcio italiano preparati: il Verona è tornato. E questa proprietà vorrà fare sul serio.

Ma di questo vi racconteremo nei prossimi giorni, ora godiAmocela.  

ANDREA SPIAZZI

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