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Verona, lo scudetto del 1985 ricordato nel 38° anniversario

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L'impresa dei ragazzi di Bagnoli è ancora oggi una delle storie calcistiche più commoventi del nostro paese
Redazione Hellas1903

Forse non tutti ne sono a conoscenza, soprattutto la generazione nata dagli anni ‘80 in poi, eppure è proprio così: l’Hellas Verona ha nella sua bacheca uno scudetto Serie A. Conquistato nel 1984-85, dopo appena tre stagioni dalla promozione dalla Serie B, è ancora oggi una delle storie calcistiche più commoventi del nostro paese.

In quegli anni la Serie A era uno dei campionati (se non il campionato) più difficili d’Europa. Nei campi verdi dello stivale correvano giocatori del calibro di Platini, Zico, Altobelli, Falcao, Rummenigge, Socrates...La Juventus veniva dalla vittoria in Coppa delle Coppe, e quell’anno alzerà al cielo sia la Supercoppa Uefa che la Coppa dei Campioni. Coppa nella quale la Roma, appena un anno prima, usciva sconfitta ai rigori nella finale contro il Liverpool. Nel frattempo, il Napoli definiva l’acquisto più importante della sua storia, presentando al calcio italiano il campione argentino Diego Armando Maradona.

Insomma, la competitività era molto alta, e riuscire ad emergere in questa realtà non era affatto facile. Dal canto suo il Verona, dopo aver chiuso gli ultimi due campionati nei piani alti della classifica ed essere arrivato per due volte consecutive a disputare la finale di Coppa Italia, decise di puntare ancora più in alto. Sostenuta economicamente dallo sponsor Canon, la dirigenza si mosse nel mercato, ingaggiando Hans-Peter Briegel, difensore della nazionale tedesca in forza al Kaiserslautern, e Preben Elkjær Larsen, attaccante danese soprannominato “Il pazzo di Lokeren”. In panchina ancora Osvaldo Bagnoli, ex calciatore gialloblù, alla guida degli scaligeri dal 1981.

C’era dunque molta aspettativa, e restando in tema gialloblù ma passando al settore scommesse, potete trovare le quote sui prossimi match dell'Hellas usufruendo del bonus sport Goldbet, da poco aggiornato.

La prima giornata di campionato si giocò il 16 settembre 1984 allo Stadio Marcantonio Bentegodi, con i veronesi impazienti di vedere i nuovi acquisti all’opera e il resto d’Italia con gli occhi puntati sul gioiello del Napoli. Ad avere la meglio fu però il Verona, vincendo il match con un sonoro 3-1 grazie anche alla rete del neoacquisto Briegel al 26’. Il girone di andata si chiuse con 8 vittorie, 6 pareggi e 1 sola sconfitta (2-1 in casa dell’Avellino alla 15ª giornata), con la testa della classifica occupata fin dalla prima giornata e mai abbandonata.

Il Verona si laureò quindi campione d’inverno, con 1 punto di vantaggio rispetto all’Inter, +2 dal Torino e +3 da Roma e Sampdoria. L’aggancio in vetta avvenne nella prima di ritorno a causa del pareggio per 0-0 al San Paolo e consecutiva vittoria dei nerazzurri. Aggancio che, però, durò una sola giornata. Dalla 17ª in poi fu di nuovo un assolo gialloblù, con la distanza dalle inseguitrici che arrivò anche a +6.

Il 12 maggio 1985, a due giornate dalla fine del campionato e quattro punti di vantaggio sull’Inter seconda, bastò un pareggio per consegnare al Verona il suo primo, storico scudetto. Pareggio che arrivò al comunale di Bergamo grazie alla rete di Larsen al 51’ che chiuse il match sull’1-1. L’ultima giornata fu una festa al Bentegodi. Quasi 46 mila spettatori si diedero appuntamento sugli spalti per festeggiare i propri giocatori, che ricambiarono imponendosi 4-2 contro l’Avellino e terminando la stagione con 15 vittorie, 13 pareggi e 2 sole sconfitte, suggellate da 42 gol fatti e 19 subiti.

In quell’occasione la società scaligera divenne la prima squadra di una città non capoluogo di regione a vincere la Serie A. Record che permane ancora oggi e che, ogni 12 maggio, viene ricordato da celebrazioni, post, foto, video e quant’altro in attesa, si spera prima o poi, di bissare quella magnifica stagione.

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