hellas1903 il visto da noi Il Verona a Presidio del silenzio. Tutto tace, ma c’è tanto da fare

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Il Verona a Presidio del silenzio. Tutto tace, ma c’è tanto da fare

Il Verona a Presidio del silenzio. Tutto tace, ma c’è tanto da fare - immagine 1
C'è un Hellas da ricostruire nella nuova era del dopo Setti, il mercato chiarirà gli intenti del club
Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 

Siamo al 22 giugno, a quasi un mese da quell'Empoli-Verona che ha regalato all'Hellas la salvezza. Nessuno della società gialloblù ha più parlato, in verità non lo ha fatto nemmeno in quella serata di festa. Presidio, tramite Italo Zanzi, non si è sentito. Sean Sogliano nemmeno. Maurizio Setti, che già da presidente parlava poco, figuriamoci da consulente, l'aveva prima ancora fatta fuori dal vaso parlando del suo nuovo ruolo. Che non esiste più dal 18 giugno. E questo non è un fatto irrilevante per l'Hellas Verona.

L'IMPORTANZA DI SETTI. Piaccia o meno, l'ex presidente rappresentava la longa manus "politica" del club di via Olanda. I rapporti con Claudio Lotito, tanto per dirne uno a caso, e più in generale con la Lega del pallone costruiti in anni di serie A, non erano una cosa di poco conto, specie per una proprietà nuova e fuori da tali contesti. Di più, il suo intervento diretto nel calciomercato, nel mondo delle plusvalenze, è stato in molti casi decisivo. Ora Sogliano sarà da solo. Magari andrà anche meglio, chissà, ma è un dato di fatto che tutto ciò che ha portato il Verona alla salvezza, seppur tribolata, negli ultimi anni, ha avuto una doppia firma. Dunque, si apre uno scenario nuovo, con Presidio che, per scelta o per poca confidenza col settore, non interviene direttamente, e c'è da pensare che continuerà a non volerlo fare, nelle scelte tecniche.

LA SQUADRA. Dopo la scontata conferma di Zanetti il mercato del Verona deve ancora accendersi tra molti punti interrogativi. Le partenze non saranno poche. Tutti i reparti andranno dunque rafforzati con nuovi acquisti. La difesa sarà quasi completamente da rifare. In più, l'Hellas non avrà più i veterani di uno spogliatoio che ha stretto i denti negli ultimi tre anni per portare a casa, non senza affanni, la permanenza in A, indicando la rotta ai tanti, e spaesati, nuovi arrivati. Ci sarà, dunque, un gruppo da rifondare, con nuovi uomini di spessore da ingaggiare. Insomma, il fa e disfa degli ultimi anni quest'anno sarà ancora più radicale.

Al momento gli investimenti fatti sono stati il riscatto di Amin Sarr con 3,5 milioni di euro sborsati. Poi ci sono stati i riscatti obbligatori per Niasse, Bernede e Kastanos che hanno pesato non poco, circa 5 milioni. In uscita il "botto" è stato fatto con Coppola al Brighton. Ci sono Tchatchoua, Ghilardi e Suslov che hanno mercato, più Montipò in dubbio.

Finora regna il silenzio. A parlare saranno, si immagina, le prime mosse concrete di mercato, che poco ancora possono attendere, perché il tempo scorre inesorabile. Se, poi, qualcuno dei proprietari a breve illustrerà i piani del club per il prossimo futuro, meglio ancora.