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Fattene una ragione, Hansen

Dopo la rovinosa sconfitta con la Fiorentina, ci si decida a guardare la realtà

Matteo Fontana

"All'inizio dell'anno nuovo, una delle fanzine mise in prima pagina semplicemente una foto di Phillips che si girava dopo aver segnato contro il Villa con il titolo: FATTENE UNA RAGIONE, HANSEN".

La citazione è un estratto di un racconto di D.J. Taylor, uno scrittore inglese, contenuto in una raccolta curata, nel 2006, da Nick Hornby e intitolata "Il mio anno preferito". L'Hansen che avrebbe dovuto farsene una ragione era Alan, grande difensore scozzese del Liverpool divenuto commentatore televisivo dalla lingua pungente. La squadra per cui sarebbe stato necessario per lui "farsene una ragione" era il Norwich, club popolano dell'East Anglia che, nel 1992-93 (l'anno preferito di Taylor, e per anno si intende stagione, perché è così che gli innamorati del calcio calcolano il passare del tempo), arrivò terzo in Premier League. Hansen era una voce critica, sempre pronto a scagliarsi contro i "Canaries", che di blasone ne avevano poco rispetto alla concorrenza. Per questo, all'ennesima vittoria del Norwich, un magazine di tifosi invitò l'opinionista a "farsene una ragione".

Chi ha visto il Verona in campo con la Fiorentina (ma qualcuno l'ha visto? Si parla di una squadra-ectoplasma...) ha capito che dovrà, come l'Hansen dell'epoca, "farsene una ragione". Farsi una ragione di quanto sarà terribilmente complicata questa stagione, cosa che non sorprende, stanti le premesse. Si scriveva, a giugno, che ad attendere il Verona c'erano sangue, sudore e lacrime. Nel cupo pomeriggio del Bentegodi, l'Hellas ha vissuto la propria Dunkerque. Nel mirino è finito subito Fabio Pecchia, che molto ha sbagliato, ma ci si ricordi che questa squadra, come dichiarato dalla stessa società nei giorni scorsi, è stata costruita con un mercato poco più che a costo zero. Perché si sia passati dal  modello Borussia Dortmund alla realtà - dichiarata - di galleggiare per salvare la ghirba, rifacendosi al Crotone, è cosa che dovrà spiegare il presidente Setti. Ci fermiamo ai fatti, che dicono che il Verona, ad ora, non è adeguato alla Serie A.

Sempre su queste colonne, l'allerta è stata lanciata con largo anticipo. Ieri, dopo l'umiliazione subita dall'Hellas, a intervenire sugli schermi di Sky è stato un osservatore qualificato qual è Giancarlo Marocchi, evidenziando tutte le carenze di questo Verona. Le risposte che si cercano sono già state date. Questa dirigenza ha annunciato con abbondante chiarezza che "è sbagliato vendere sogni", e su questo non c'è da eccepire, visto che le risorse sono limitate, seppure sia anche il caso di ricordare che sarebbe stato opportuno agire di conseguenza, come si riteneva necessario che avvenisse dopo il debutto in campionato con il Napoli.

Che non si vendano sogni è accettabile. Che si propinino incubi, invece, decisamente no. Di tutto questo non si può "Farsene una ragione". E di certo, sull'argomento, concorderebbero anche Alan Hansen, D.J. Taylor e i tifosi del Norwich.

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