gazzanet

La pelle è salva, ora conosceremo le ambizioni di Presidio

Andrea Spiazzi
Andrea Spiazzi Direttore 
Tutti ora attendono le mosse dei nuovi proprietari, ora soli al comando dopo una salvezza conquistata a metà con Maurizio Setti

Il Verona è salvo e giocherà ancora in A. A Empoli si è conquistato la permanenza nella massima categoria con le sue mani. L’Hellas è partito con una rosa adeguata alla salvezza, considerato anche il livello molto basso delle ultime della classe. Giusto fare festa dunque, dopo una stagione in altalena, travagliata come le due precedenti, anche se per differenti motivi.

Zanetti ha fatto una fatica enorme, rimediando per alcuni mesi figuracce colossali, per poi riprendersi cambiando il modo di stare in campo della squadra, sorretto dagli uomini di maggior qualità, che, come detto, non mancavano per l’obbiettivo: lasciarne sotto almeno tre nel mini-campionato delle pericolanti.

I conti si fanno alla fine, dunque il suo l’ha fatto, il tecnico di Valdagno e gliene va dato atto, nonostante le ampie carenze sul piano del gioco che si sono viste, ripetersi, nella maggior parte delle 38 gare. La quota per restare su è stata bassissima, 32 punti. Lo scorso anno fu a 36. Anche questo ha aiutato nel finale a scendere in campo con meno patemi di altre.

Tra poco capiremo chi è davvero Presidio e quali ambizioni ha per il prossimo Verona, perché questo ora è quello che conta. Vedremo se la politica degli ultimi anni, con l’obbiettivo dichiarato di portare a casa la pelle accompagnato dalla retorica della gioia all’ultima giornata, del gridare al miracolo sportivo in caso di salvezza, come fosse l’urlo di una piccola sconosciuta di provincia appena affacciatasi nel calcio che conta, sarà la stessa anche per gli americani o meno.

Quale sarà il progetto tecnico, anzitutto, che si vorrà dare, in prosecuzione o in discontinuità, e quali mezzi economici saranno messi a disposizione, se figli solamente delle cessioni o frutto di una maggior solidità rispetto al passato. Vedremo, dunque, se si potrà alzare, e di quanto, il livello.

Sommessamente, vogliamo ricordare che solo pochi anni fa abbiamo ammirato, con Juric e poi Tudor, uno dei Verona più belli, garibaldini e forti, costruito senza proclami e grandi nomi, poi smontato perché, secondo Setti, insostenibile economicamente, nonostante i più di 100 milioni di plusvalenze realizzati.

Di facile, scontato e certo si sa, non c’è mai nulla. Ma tra una squadra da parte sinistra e la sopravvivenza estrema, tra partire sulla carta con una certa solidità invece che con tante scommesse, ci sarà pure una via di mezzo da poter cercare. Di sicuro, invece, c’è che, come in ogni cambio di società, tutti ora attendono le mosse dei nuovi proprietari, ora soli al comando dopo una salvezza conquistata a metà con Maurizio Setti.