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IL VERONA E IL MERAVIGLIOSO MONDO DEL PARACADUTE

Quando anche retrocedere in B diventa (quasi) un vantaggio

Benny Calasanzio Borsellino

Giro per Verona e il termine più utilizzato dopo "caffè" e un altro noto intercalare a noi caro è "paracadute". Scopro che ormai il 99% dei tifosi è informatissimo su quello che accadrà qualora l'Hellas Verona andasse in cadetteria. L'unico a non saperlo ero io.

 

Premesso che non ho idea di come funzioni negli altri campionati europei, questa storia mi appare come il classico metodo all'italiana per cui i meno bravi, che vengono retrocessi, partiranno avvantaggiati rispetto ai disgraziati che annaspano già in B. Il fatto che oggi faccia comodo a me e a voi non vuol dire che sia una bella cosa.

 

Cerco di capirne di più.

 

Dopo l'Assemblea della Lega Serie A che ha votato l'accordo quadro (contrari soltanto Palermo e Chievo), i 18 voti a favore hanno ratificato un paracadute di 60 milioni complessivi, da dividere come segue: qualora a scendere in B sia una neopromossa, il paracadute sarà di 10 milioni; qualora sia una squadra con due anni di permanenza in A negli ultimi tre, sarà di 15 milioni; qualora sia una squadra con tre anni di A negli ultimi 4, sarà di 25 milioni. Il Verona, in questa casistica, è quella a cui spetterebbero 25 milioni. Una manna, se si pensa che in Serie B, dalla mutualità i club percepiscono fra i 2 e i 4 milioni. Una super manna, se si pensa che il Cagliari tritasassi di questo campionato ne ha presi poco più di 13. 

 

Il Verona avrebbe insomma un gruzzolo importantissimo, che potrebbe sballare anche l'economia e la regolarità di un campionato (Abodi, si legge sui giornali, è furioso). Ripeto: a me va benissimo, ma siccome amo questo gioco e ho l'orticaria per le italianerie, un po' mi girano e lo scrivo. 

 

Le ipotesi che si possono verificare sono molteplici però, e a seconda dei casi il Verona incasserebbe esattamente il doppio di quanto si dice in giro. 

 

Ipotesi A: se con il Verona scendessero due neo promosse (quindi Carpi e Frosinone), al club gialloblù spetterebbero 25 milioni (10 a testa per Carpi e Frosinone). Ne resterebbero 15 (per arrivare a 60), che, in tal caso, sarebbero destinati sempre al Verona qualora non fosse in grado di risalire subito in Serie A. In pratica, il Verona si garantirebbe 40 milioni da dividere in due stagioni. Mecojo.

 

Ipotesi B: se con il Verona, retrocedessero una neopromossa e una con lo stesso requisito del Verona (tipo Udinese, Atalanta, Genoa, Sampdoria), allora la spartizione del paracadute sarebbe differente: 25 per Verona, 25 per l'altra big e 10 per la neopromossa, totale 60 e niente bonus per la stagione successiva. Meno mecojo ma sempre mecojo.

 

Ipotesi C: qualora, oltre ai gialloblù, retrocedesse una neopromossa e il Palermo (due anni di A negli ultimi 3, era retrocessa nel 2012-13), la "torta" sarebbe così suddivisa: 25 al Verona, 15 al Palermo, 10 alla neopromossa (Carpi o Frosinone). I 10 che avanzerebbero, sarebbero destinati al Verona nel caso in cui non riuscisse a risalire al primo colpo. In caso contrario, il bonus sarebbe destinato a un fondo paracadute che sarà ridiscusso la prossima stagione. Abbastanza mecojo.

 

Il Verona si è dunque assicurato una bella cifra, dunque, nonostante la nostra speranza sia di riuscire in queste undici partite a compiere un miracolo. Se così non fosse, chi sarà al comando aprirà il paracadute e se con un occhio piangerà (si spera) con l'altro starà già guardando in banca. Lo strabismo del paraculata insomma.

 

"Papà ma i supereroi non hanno il paracadute, non ne hanno bisogno perché volano!". "Ok, ora dormi. E fatti i c. tuoi".

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