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LA GIOIOSA MACCHINA E GLI SFASCIACARROZZE

Perchè cambiare se tutto andava bene?

Benny Calasanzio Borsellino

Cinquantaquattro punti nel campionato 2013/2014, al ritorno in Serie A dopo 11 anni, e un ingresso in Europa scippato da una simulazione di Klose e dall'abboccamento dell'arbitro Mazzoleni. Quarantasei punti nel campionato 2014/2015, con Luca Toni capocannoniere per la prima volta nella storia centenaria dell'Hellas. Poi, a fine campionato, la doccia fredda: "abbiamo fatto benissimo, quindi cambiamo tutto".

 

Permettete la prima domanda: perché cambiare tutto se tutto va bene?

 

Sono giorni, questi, in cui farsi domande è legittimo e necessario. Sono giorni in cui i ricordi delle passate stagioni, dall'approdo di Mandorlini prima e di Sogliano poi, creano tanta nostalgia. Ma rimaniamo alla Serie A, rimaniamo ai nostri giorni. E riprendiamo con le domande. 

 

1) Perché dopo due campionati pieni di soddisfazioni e risultati oggettivi, dicevamo, si è deciso di modificare l'assetto tecnico della squadra? 

 

2) Perché è stato mandato via il direttore sportivo Sean Sogliano (e l'intero staff: Gemmi, Dibrogni, Gatti), che in questi anni aveva fatto il bene tecnico (ed economico) della squadra? "Per lui, io ero il presidente perfetto: era libero di fare quello che voleva. Adesso le decisioni le prenderò principalmente io" aveva detto Setti licenziando Sogliano in diretta su Telenuovo. Ma noi tutti sappiamo che il presidente aveva preso Sogliano proprio perché era un fuoriclasse allergico alle recinzioni e che, in cambio della briglia sciolta, portava in dote fatti, non parole. Chi gli ha consigliato di smentire se stesso e di mandar via l'uomo di cui si fidava di più e che gli aveva portato risultati autoevidenti?

 

3) Perché è stato mandato via Roberto Bordin, che evidentemente non era la causa dei mali di questa squadra? Perché hanno affiancato a Mandorlini l'uomo di fiducia di Guidolin ed ex Treviso ai tempi di Gardini?

 

La sensazione è che per altri affari e faccende, estranei agli interessi del Verona e dei veronesi, qualcuno in via Belgio da ingegnere si sia trasformato in sfasciacarrozze, ignorando numeri e statistiche, facendo prevalere altre cose che noi comuni mortali affetti da tifo per il Verona sconosciamo. Ma, un giorno, qualcuno dovrà darci delle risposte.

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