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PEDRO PEREIRA, IL PREDESTINATO DI RUOLO TERZINO

Il portoghese ha qualità e carattere, è un classe ’98 che vanta già 9 presenze in Serie A

Jacopo Michele Bellomi

Pedro Pereira è approdato alla Sampdoria nel luglio scorso, a soli 17 anni, prelevato dal vivaio del Benfica, squadra portoghese che ogni anno sforna giovani talenti. Il ragazzo, però, aveva visto nella chiamata blucerchiata un’occasione per giocare ad alto livello e per crescere tatticamente nel campionato più equilibrato del panorama europeo, quindi non ci ha pensato due volte e ha firmato per la squadra allenata, al tempo, da Zenga.

Alla Samp ha trovato subito spazio, complice l’infortunio di Cassani: esordisce alla terza giornata, contro il Bologna e, in seguito, gioca altre 9 partite di campionato, per un totale di 642 minuti in campo, un bottino niente male per il più giovane giocatore della stagione di Serie A.

Arriviamo dunque al passaggio di Pereira al Verona, come contropartita nella trattativa per Sala in blucerchiato: il giocatore è un terzino destro che, all’occorrenza, si può spostare anche sulla fascia mancina, bravo a proporsi in attacco, ma anche dotato di un buon tempismo in fase di chiusura, il tutto condito da un discreto dribbling e da un piede niente male - a questo proposito andate a vedervi il cross di prima contro l’Inter, assist per il gol di Muriel.

Non è un caso che il The Guardian lo abbia inserito nella top 50 dei giocatori nati nel ’98, infatti, Pereira vanta anche 32 presenze nelle nazionali giovanili del Portogallo e attualmente gioca con l’Under18. Un predestinato e una grande intuizione del Verona, un giocatore di ottima prospettiva di cui, se continua così, sentiremo parlare ancora nelle prossime stagioni sportive.

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